Attualità

La crisi secondo Einstein

di Giovanni Baiocchetti

Siamo nei primi anni trenta, periodo in cui massime sono state le ripercussioni in Europa, e soprattutto in Germania, della grande crisi economica del 1929 scoppiata in America.

Lo Stato caduto in default, la disoccupazione dilagante, il Nazismo alle porte e poi la guerra. L’ebreo Albert Einstein scrive una serie di lettere e articoli non scientifici nella raccolta “Il mondo come io lo vedo” con riflessioni su temi d'importanza cruciale, quali il rapporto tra scienza e religione, l'asservimento del mondo scientifico tedesco ai dettami di Hitler, il femminismo, il sionismo e l'ebraismo.

Proponiamo di seguito uno spunto di riflessione su un argomento quanto mai attuale da qualche anno a questa parte: la crisi, che può essere intesa sì come crisi economica, ma anche come crisi morale, crisi politica, crisi di valori, crisi interiore.

LA CRISI SECONDO EINSTEIN

«[i]Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose[/i].

La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'.

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c'è merito.

E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla».

[i]Albert Einstein[/i]

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