
«L’alternativa al metodo stamina da attuarsi nell’ospedale di Pescara che mi è stata prospettata nel corso della conferenza dei capigruppo, mi ha fatto rimanere perplesso: sono aperto al dialogo ma mi vengono seri dubbi nel momento in cui mi si propone un’alternativa senza che medici ed esperti mi spieghino scientificamente il tipo di cure ed i suoi effetti». Così Andrea, il papà di Noemi.
La bambina, dopo il pronunciamento del tribunale dell’Aquila, attende la chiamata dall’ospedale di Brescia per ricevere le infusioni previste dal metodo Stamina.
«Mi viene prospettato un trattamento che non è mai stato testato su bimbi affetti da Sma 1 – continua il genitore – La mia perplessità da papà, anche con un velo di gelo, è che nessuno si rende conto che i tempi di Noemi sono stretti, e mi si dà un’alternativa mai testata, c’è la seria possibilità che si riveli inefficace per mia figlia quando invece c’è una cura, Stamina, i cui benefici apportati a bambini effetti da Sma 1 sono stati certificati da medici esterni al metodo stesso».
Per il papà di Noemi c’è il rischio di «restare diversi mesi, decisivi, a fare queste infusioni senza miglioramenti e invece dall’altra parte c’è un trattamento efficace che può fermare il decorso della malattia e aumentare la qualità della vita».
«Un papà deve puntare al massimo – conclude Andrea – ed ora Stamina rappresenta l’unica terapia efficace».
«Il fatto che si siano bloccati i lavori per vedere se si può attuare Stamina in Abruzzo è dipeso dalle ultime dichiarazioni del presidente e commissario per la sanità Chiodi e del sub commissario Zuccatelli che in una lettera al ministero hanno scritto che non ci sarà sperimentazione senza un pronunciamento dello stesso ministero».
Lo ha detto Andrea, il papà della bimba di Guardiagrele (Chieti) affetta da Atrofia Muscolare Spinale, sull’audizione di ieri da parte della conferenza dei capigruppo nel Consiglio regionale d’Abruzzo.
«La dichiarazione di Chiodi – ha spiegato Andrea – ha creato più ostacoli di quanti ne esistevano, è giusto riconvocare gli esperti ma è anche giusto chiarire che bisogna arrivare in tempi stretti – ha concluso – a fatti concreti perché la Sma a parole non la fermi».