Attualità

A Malta un serial killer crocifigge cani e gatti

da Malta

Francesca Maretta

Il [i]serial killer[/i] che a Malta la polizia non riesce a fermare tortura le sue vittime, che fa ritrovare crocifisse o mutilate. Sceglie prede senza il dono della parola. Gli ultimi uccisi, ritrovati la scorsa settimana sono un Fox Terrier e un gatto rosso. Se la prende con gli animali lo psicopatico di Mosta, parte centrale dell’Isola mediterranea.

Il cane è stato rinvenuto alle 6.45 su una croce di legno appesa ad una lampada della sagrestia, sul lato posterire della chiesa. Era a testa in già, come avvenuto in precedenza. Il gatto rosso era appeso alla statua di San Filippo, sulla facciata principale. Qualche tempo fa il killer ha lasciato in bella vista otto zampe e due code di gatto. Satanismo? Follia?

La chiesa in cui sono stati lasciati i corpi martoriati dà sulla piazza principale di Mosta. In una delle strade adiacenti, due negozi per animali sono situati quasi uno di fronte all’altro. Segno che cani e gatti domestici sono tutt’altro che una rarità sull’isola. Secondo quanto pubblicato dalla stampa locale, lo stesso serial killer potrebbe tenere in casa gli animali prima di ammazzarli.

Lo pensa ad esempio, Marvic Attard Gialanzè, presidente del Malta Cat Club, associazione che offre una ricompensa a chi si fa avanti con informazioni utlili ad individuare l’assassino. «I gatti sono animali molto attenti, se sono randagi non si fanno prendere facilmente», ha dichiarato il presidente del Malta Cat Club, che ritiene il killer «una persona estremamente intelligente, sempre più piena di sé data l’abilità a beffare la polizia».

Attard Gialanzè pensa sia ora che le immagini del [i]serial killer[/i] catturate della telecamere a circuito chiuso siano rese pubbliche. Non è il solo. Shirlie Farrugia, sindaco del comune di Mosta, ha dichiarato al quotidiano [i]Malta Independent[/i] che le immagini in possesso dell’Arciprete Abert Buhagiar dovrebbero essere messe a disposizione dei cittadini. La prima cittadina di Mosta si è già rivolta diverse volte alle forze dell’ordine per ottenere filmati del serial killer. «Lo chiedo dal settembre scorso. Già allora questa persona era stata immortalata. Parlo a nome dei residenti di Mosta: vogliamo che queste immagini siano rese pubbliche», ha dichiarato Farrugia.

Secondo la stampa di Malta, la polizia pensa che il [i]serial killer[/i] possa avere uno o due complici. Sulla scena del delitto l’assassino lascia in genere un biglietto in cui si incolpa un anziano della zona, Frangisku Buhagiar, di 80 anni, che però non risulta tra i sospetti.

L’anziano signore potrebbe in qualche modo far parte della vicenda suo malgrado.

Il primo cucciolo di cane cricifisso fu ritrovato nella stessa casa in cui nel 1999 Buhagiar sparò a sua sorella uccidendola per un litigio causato da un toast bruciato. Buhagiar sostiene che il killer abbia tentatato di gettare fango su di lui. Secondo [i]The Times of Malta[/i] l’assassino potrebbe avercela con gli animali perchè forse defraudato di un eredità raccolta dai migliori amici dell’uomo.

I maltesi appaiono inorriditi per questa storia. Di certo lo è la quarantenne Rita, che incontriamo nel locale di famiglia, il “Sicilia Bar & Restaurant”, nella capitale Valletta. «Accade sempre a Mosta. Per sei mesi di seguito l’assassino ammazzava gli animali intorno al 16 del mese. Stavolta ha cambiato data. Si vede che teme di essere scoperto. Non dovrebbe volerci molto, la stazione di polizia è proprio alle spalle della chiese di Mosta. Per quanto mi riguardano se lo prendono dovrebbero fare a lui quello che fa a cani e gatti». I felini paffuti sdraiati nella piazzetta davanti al Bar Sicilia sono stati sterilizzati grazie a Rita. Sono nutriti a sufficienza dalla donna come da altri abitanti della zona. Sembrano ignari del destino toccato a loro simili a qualche chilometro di distanza.

Il serial killer non si allontana dal luogo del delitto. Davanti all’ennesimo caso di crocifissione animale pare inaccettabile, ai maltesi e a chi ama gli animali, che non si trovino risposte.

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