Cronaca

Accademia Immagine, Corte dei conti non perdona

di Antonella Calcagni

Tutti sono accusati di non aver messo in liquidazione l’accademia dell’Immagine, provocando un danno erariale. Dopo aver tirato un sospiro di sollievo per l’archiviazione rispetto all’inchiesta penale relativa all’Accademia dell’Immagine, il sindaco Massimo Cialente non è riuscito a scampare la citazione a giudizio della Corte dei Conti che da tempo sta indagando sui bilanci dell’ente.

Il primo cittadino, all’epoca dei fatti presidente dell’accademia, i componenti del Cda, i membri del collegio dei revisori e alcuni dipendenti amministrativi sono stati citati a giudizio dalla Procura della Corte dei conti d’Abruzzo per presunto danno erariale.

L’udienza, dinanzi alla magistratura contabile è stata fissata per il prossimo 3 giugno. Oltre al sindaco sono stati citati a giudizio: Vito Bergamotto e Giovanni Moscardelli, componenti del consiglio di amministrazione; Fabrizia Aquilio in quanto componente del collegio dei revisori dei conti insieme a Nello Bernardi; Carlo Petricca addetto del settore amministrativo dell’Accademia, Francesca Ruzza 94.mila, prima direttore amministrativo e poi direttore reggente, Magda Stipa, addetta al settore amministrativo dell’Accademia.

Nel frattempo è deceduto Ferdinando Stringini revisore dei conti, mentre le posizioni di Andrea Tatafiore, anche lui addetto al settore amministrativo della stessa Accademia, e Anna Maria Ximenes, all’epoca direttore generale dell’Accademia, sono state stralciate.

L’indagine è coordinata dal vice procuratore generale Massimo Perin. Le richieste di risarcimento vanno dagli 80 mila euro per presidente, componenti del Cda e Revisori dei conti; poco meno di centomila per la direttrice, e di 10 mila euro ciascuno per i due dipendenti.

Nel mirino dei giudici contabili i buchi di bilancio del 2007 e 2008, tappati con «artifici contabili» per evitare la messa in liquidazione dell’ente. Operazione che peraltro ancora non si è concretizzata. È molto amareggiata Fabrizia Aquilio, componente del collegio dei Revisori, che per molti anni ha prestato la sua opera gratuitamente.

Ricorda che prima del sisma era stato acceso un mutuo per l’acquisto dell’immobile, sottolineando il valore patrimoniale della sede di Collemaggio di oltre 6 milioni di euro. Non si aspettava certo che le cose sarebbero andate così.

In particolare la procura contabile contesta 150 mila euro inseriti nella voce ricavi e mai entrati, come pure in entrata figurerebbero una serie di rimborsi da parte di dipendenti senza pezze d’appoggio.

Si parla di conti di ristoranti, ricariche telefoniche, tagliandi di pedaggi autostradali. Nell’atto di citazione la somma contestata per il presunto danno erariale era di 600 mila euro in totale. Dalle carte emergerebbe però anche la motivazione per la quale l'artificio contabile sarebbe stato messo in atto. Se la perdita (pari a circa 400.000 euro del 2007-2008) fosse stata comunicata ufficialmente ai soci (Comune e Regione) la messa in liquidazione sarebbe stata inevitabile.

leggi anche
Accademia dell'Immagine, guerra di relazioni
La sentenza
Accademia Immagine, tutti assolti nel CdA