Porta Barete non ostacola la ricostruzione

27 gennaio 2014 | 16:13
Share0
Porta Barete non ostacola la ricostruzione

«Gli interventi archeologici su Porta Barete hanno finora seguito i lavori del cantiere del civico 207, senza provocare ritardi nel cronoprogramma del progetto in esecuzione» specificano nella nota le Soprintendenze per i beni Archeologici D’Abruzzo e per i Beni Architettonici e Paesaggistici.

«Le prossime indagini archeologiche, effettuate con procedura d’urgenza, contribuiranno alla conoscenza e alla documentazione della situazione delle preesistenze. Questa fase di verifiche sul cantiere segue un primo lavoro di ricerca effettuato su quest’area dalla Direzione Regionale per i Beni culturali (sia attraverso indagini diagnostiche che su documentazione storica), che si inserisce nel percorso avviato con il protocollo d’intesa sottoscritto con il Comune dell’Aquila nel giugno 2012 e finalizzato al restauro e alla valorizzazione delle mura storiche dell’Aquila, sulle quali si sta definendo il percorso della “[i]verifica dell’interesse culturale[/i]“.

Facendo seguito a quanto contenuto nell’articolo di ieri a firma di Antonella Calcagni, sulla situazione dell’area cosiddetta di Porta Barete, si ritiene necessario precisare quanto segue:

gli interventi archeologici in corso nel cantiere di demolizione e ricostruzione della ex palazzina al n. civico 207 di via Roma, di stretta competenza delle Soprintendenze per i beni archeologici e dei beni architettonici dell’Abruzzo, sono relativi alla ricerca, alla tutela e alla valorizzazione della cinta muraria, di cui Porta Barete è parte;

le Soprintendenze sono presenti sul cantiere dal settembre 2013, in quanto il sito rivelava particolare interesse per la presenza di Porta Barete aperta su via Vicentini e risultava opportuno verificare la possibilità di un progetto di valorizzazione;

da allora le Soprintendenze hanno operato seguendo le attività del cantiere già in atto, relativamente alla messa in sicurezza dell’area mediante palificazione in c.a. a sostegno del terrapieno di via Roma secondo un progetto approvato dal Comune. Un archeologo è stato pertanto incaricato di seguire e documentare i lavori in corso;

un secondo intervento, condotto senza rallentare il cantiere ma seguendone tutte le operazioni, ha riguardato l’analisi delle pareti del cavo ottenuto in seguito alla demolizione delle fondazioni della palazzina: la pulitura delle sezioni ha rivelato la facciata intramuranea di Porta Barete e l’archeologo ha rinvenuto l’acciottolato residuo nei pressi della porta, confermando le quote del livello di calpestio antico emerse in occasione della palificazione;

ora che i lavori nel cantiere sono giunti alla completa asportazione delle macerie derivanti dalla demolizione delle fondazioni – conclude la nota – , è possibile avviare l’intervento vero e proprio di archeologia preventiva, per verificare la situazione presente tra Porta Barete e la chiesa di Santa Croce, già in gran parte alterata dalla costruzione della palazzina negli anni Settanta».