Dichiarazioni Pezzopane, si arrabbia anche Enza Blundo

21 gennaio 2014 | 17:55
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Dichiarazioni Pezzopane, si arrabbia anche Enza Blundo

«Le minacciose affermazioni della senatrice Pezzopane nei riguardi dei suoi oppositori politici sono del tutto fuori luogo e inaccettabili, nonché inquietanti, in quanto pronunciate da una senatrice della Repubblica. Maggiormente preoccupa, alla luce del recente ricordo della Shoah, la terminologia usata, ‘sterminiamoli’, in quanto ripetuta più volte e con veemenza». A dichiararlo è la senatrice del Movimento 5 Stelle, Enza Blundo.

«In un momento particolarmente delicato per il futuro della città – ha detto la Blundo – l’interesse primario dovrebbe essere il bene, la coesione dei cittadini, la ricostruzione delle case, degli animi, del tessuto socio economico e non la creazione di falde politiche. Alla luce dei gravi fatti accaduti, che hanno gettato discredito sull’intera città, tutti i protagonisti degli stessi ne dovranno rispondere, a titolo di responsabilità penale, nelle sedi opportune, ma anche e soprattutto a titolo di responsabilità politica, davanti all’intera città, immeritatamente penalizzata».

«A tal proposito – ha aggiunto – le dimissioni del sindaco sono state, a mio parere, un atto di dignitosa consapevolezza, la cui revoca minerebbe ulteriormente la sua credibilità. Di certo, non ha rilevanza, nella vicenda giudiziaria che ha travolto l’amministrazione comunale, la manifestazione di sostegno, peraltro, partecipata da esponenti di partito e cittadini, arrivati in massa da altre città e non solo abruzzesi. Va aggiunto che un commissariamento non precluderebbe i lavori ordinari e straordinari, ma consentirebbe l’avvio verso un rinnovamento, ai fini di una sana ricostruzione, che, di certo, verrà attuata attraverso un progetto complessivo e condiviso con le espressioni sane della nostra città. Solo attraverso la partecipazione di tutti i cittadini onesti e volenterosi, che in questi giorni hanno manifestato il proprio dissenso verso la politica del malaffare, è possibile creare una nuova coesione inclusiva, riconoscendo a ciascuno pari diritti e uguali dignità, per avere quelle risposte da chi ha il dovere di tutelare l’interesse pubblico».