Cronaca

La Asl non lo risarcisce, si incatena

Si era incatenato davanti al policlinico di Chieti per reclamare l'adempimento di una sentenza che condanna la Asl al risarcimento dei danni: in mattinata la vicenda si è composta, con la Asl che si è impegnata ad anticipare parte della somma versando un acconto.

Protagonista un uomo di Chieti, Sandro Diodati, il cui figlio, sedicenne, subì gravi danni al momento della nascita: oggi il ragazzo, affetto da una tetraparesi di tipo spastico, vive su una sedia a rotelle.

I genitori hanno fatto causa alla Asl di Chieti per ottenere un risarcimento dei danni e nel settembre del 2010 la Asl fu condannata a pagare circa 3,5 milioni di euro: ma da allora non aveva mai versato alla famiglia del ragazzo alcuna somma.

Di lì la decisione del padre che questa mattina intorno alle 7,45 si è incatenato dinanzi all'ingresso principale del policlinico dove è rimasto fino alle 10.30. Quando ha potuto incontrare i vertici dell'Asl, ovvero il direttore generale, Francesco Zavattaro, e il direttore amministrativo, Stefano Spadano. L'accordo raggiunto questa mattina, e che fa fatto rientrare la protesta, prevede l'erogazione da parte dell'Asl di una somma a titolo di acconto, denaro che permetterà al ragazzo di essere curato negli Stati Uniti.

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