Politica

Agricoltura, l’Abruzzo da cenerentola a regina

Sono 432 milioni di euro i fondi a disposizione per il quinquennio 2014-2020, 50 milioni di euro in più rispetto alla dotazione della precedente programmazione (383 milioni): è l'ottimo risultato ottenuto dall'Abruzzo in occasione del riparto, approvato ieri a Roma, per la nuova Pac (Politica Agricola Comunitaria) secondo pilastro.

Lo ha reso noto, questa mattina, a Pescara, l'assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche Simone Ciampoli (Coldiretti), Domenico Falcone (Cia) e Concezio Gasbarro (Confagricoltura).

«Il risultato conseguito ieri - spiega l'Assessore alle Politiche Agricole, Mauro Febbo - è il frutto del proficuo lavoro portato avanti dalla Giunta Chiodi che ha messo in evidenza le capacità, da parte della Regione Abruzzo, di programmazione, progettazione e rendicontazione. Come avevo già anticipato in precedenza, l'Abruzzo è riuscito a far pesare la nuova posizione acquisita in questi anni nel corso dei quali abbiamo ricoperto il ruolo di coordinamento della cabina di regia permanente degli Assessori all'Agricoltura delle Regioni meridionali, siamo stati inseriti tra le Regioni di transizione ma soprattutto siamo riusciti a scrollarci di dosso tutte le criticità del passato (e l'appellativo di Regione "cenerentola") a cominciare proprio dalla capacità di spesa».

Infatti, è lo stesso Ministero delle Politiche agricole che mette in evidenza, nella relazione che accompagna la ripartizione che l'incremento di spesa pubblica per l'Abruzzo è del 4,85% rispetto alla programmazione 2007-2013 ,mentre per le altre regioni Convergenza e Transizione è dell'1,25%. Un altro aspetto da mettere in evidenza è quello relativo alla quota regionale.

«Rispetto all'ultima proposta del Ministero che assegnava all'Abruzzo 423 milioni, pari al 2,28%, imponendo una quota regionale per 71 milioni 114 mila 400 euro, - dice Febbo - con la ripartizione ufficializzata ieri non solo siamo riusciti ad incrementare di 10 milioni la spesa pubblica totale (432 milioni di euro) ma abbiamo ottenuto anche la riduzione della parte spettante alla Regione che è stata portata a 67 milioni di euro: questo si traduce in un risparmio per le casse regionale di oltre 3,5 milioni di euro. Il percorso che ci ha portati a questo nuovo ed importante scenario - prosegue l'assessore - non è stato certo agevole visto che la trattativa nel mese di dicembre 2013 non era andata a buon fine e non si era arrivati ad una approvazione. Il Ministero delle Politiche Agricole si era riservato di presentare successivamente una nuova proposta che prevedeva per l'Abruzzo 412.776.678 di euro (2,23%) che ieri erano stati diventati 423.300.000 (2,28%) ma in sede di trattativa siamo riusciti ad ottenere la dotazione finale di 432.806.000 (2,32%). Considerando che a questi fondi andranno a sommarsi tra i 300 e i 350 milioni di quota provata, - continua - vuol dire che con la nuova programmazione si immetteranno nel sistema economico regionale (PIL) qualcosa come 750/800 milioni di euro, solo per il secondo pilastro, mentre sono ancora da definire (entro il 31 marzo) le risorse per il primo pilastro. Inoltre, c'è un'ulteriore buona notizia. Su scala nazionale, sono previsti, infatti, - conclude Febbo - ulteriori 2,2 miliardi per le imprese, dei quali 1,6 miliardi per i piani di gestione del rischio (assicurazioni calamità), 300 milioni di euro per il piano irriguo (Consorzi di Bonifica) e 200 milioni per la biodiversità animale (zootecnia). Sono in programma altri incontri per definire i piani nazionali e anche in quella sede bisognerà lavorare affinché parte di queste risorse possano essere destinate alle imprese abruzzesi in modo da poter un'ulteriore spinta al sistema rurale regionale».