
«La disperata protesta del direttore della Confcommercio dell’Aquila, ma anche il tragico gesto del commerciante milanese che ieri si è tolto la vita confermano, ancora una volta, l’assoluta urgenza di misure per sostenere l’economia reale e mettere le imprese in condizione di poter lavorare in maniera più semplice, più competitiva e meno onerosa e contribuire così, al rilancio del Paese». Lo ha detto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, commentando l’episodio all’Aquila e il suicidio del commerciante milanese di ieri sera.
«Il Governo e la politica tutta – ha aggiunto – oltre a non aver ancora risolto i problemi strutturali dell’economia, stanno facendo troppo poco per restituire fiducia a famiglie e imprese vista l’assenza di un progetto credibile di ripresa economica e sociale».
«Avevamo previsto che la crisi avrebbe continuato a produrre i suoi effetti fortemente negativi su famiglie e imprese anche per larga parte del 2014. Quello a cui invece, non avremmo mai voluto assistere – ha rilevato Sangalli – è il riproporsi di episodi disperati ed estremi da parte di tanti imprenditori che, schiacciati tra la crisi e la riduzione del credito, sotto il peso di una pressione fiscale insostenibile, e dei ritardi dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, non riescono continuare l’attività». «Che è il loro lavoro ma anche la loro vita, che nelle piccole imprese – ricorda il presidente della Confcommercio – non si distingue dal lavoro e dalla vita dei familiari, dei soci, dei collaboratori, dei lavoratori dipendenti».