Politica

«Alla X legislatura si lascia un’eredità risanata»

«Dopo cinque anni non facili e pesantemente segnati dal terremoto del 6 aprile 2009, oggi consegniamo agli abruzzesi una Istituzione regionale risanata e riorganizzata. La IX Legislatura rappresenta la discontinuità con il passato per i risultati ottenuti, che sono la base per avviare un percorso nuovo a partire dalla X legislatura».

Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, aprendo la tradizionale conferenza stampa di fine anno, che si è svolta questa mattina all’Emiciclo, a margine dei lavori del Consiglio regionale, convocato per l’approvazione del bilancio 2014.

«La sfida posta in essere in questa Legislatura – ha detto Pagano ai giornalisti – è stata quella di ricostruire la credibilità dell’Istituzione nel cambiamento, che è stato possibile grazie ad una azione reale di “spending review” e di interventi istituzionali importanti». Il Presidente del Consiglio regionale ha sottolineato che «in tema di tagli alla spesa pubblica, non si può non ricordare il riordino degli Enti regionali, con la soppressione dell’Azienda regionale per l’edilizia e il territorio, dell’Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo, dell’Azienda di promozione turistica regionale e dell’Ente Abruzzo lavoro».

«Nel 2012 – ha proseguito Pagano – attraverso la legge di riforma dello Statuto, è stato ridotto il numero dei consiglieri e degli assessori regionali, che dalla prossima legislatura saranno rispettivamente 31 e 6, a fronte dei 45 e 10 di oggi. Un altro obiettivo che abbiamo raggiunto riguarda la riduzione dei costi complessivi del Consiglio regionale, da 33 milioni di euro del 2009 a 26. Un risultato ottenuto grazie a una politica di contenimento e razionalizzazione delle spese, che ha permesso di ritornare ai livelli di spesa del 2002».

Intensa, anche l’attività legislativa del Consiglio regionale nel corso della nona legislatura. Negli ultimi 5 anni l’Assemblea ha approvato 261 nuove leggi, 159 delle quali di iniziativa consiliare. «Un trend che è iniziato fin dall’insediamento, invertendo in Abruzzo quel rapporto che vede in altre Regioni una prevalenza dei disegni di legge presentati dalla Giunta regionale rispetto alle proposte del Consiglio. Grande attenzione è stata poi riservata alla qualità della normazione e al riordino del sistema legislativo regionale, con l’abrogazione complessiva di 332 leggi».

«Oggi ci si chiede se sia giusto puntare ancora sul ruolo delle Regioni, come enti di collegamento tra Stato e territorio. Io sono convinto della centralità dell’Ente Regione. Non ci dobbiamo dimenticare che le Regioni sono diventate un elemento distintivo del nostro Stato e in questi 43 anni hanno contribuito in modo determinante a ridisegnare l’identità dei territori, a dare voce alle comunità, difendendo i loro interessi e i loro bisogni». Hanno partecipato alla conferenza stampa anche il Vice Presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, e il consigliere regionale Paolo Palomba.

La Nona Legislatura ha visto un rilancio e un’intensificazione dell’attività delle autorità indipendenti. Il Difensore civico, dal 2009 a oggi, ha esaminato 2800 istanze, la gran parte delle quali risolte spontaneamente da parte degli Enti coinvolti.

Solo una piccola percentuale non è stata definita per mancato riscontro o non adempimento da parte della pubblica amministrazione. Il Corecom, negli ultimi 5 anni, ha notevolmente intensificato la sua attività: le istanze pervenute dal 2009 al 2013 sono state circa 9mila, tutte riguardanti controversie tra cittadini e operatori della comunicazione. Solo nell’ultimo anno il valore degli indennizzi ha sfiorato il milione di euro.

«Negli ultimi cinque anni - continua Pagano - sono state abbattute le spese tornando ai livelli di 11 anni fa, è stata migliorata la qualità delle leggi, soppressi enti inutili e recuperato orgoglio e ruolo internazionale. Quante cose abbiamo realizzato in 5 anni di risanamento nonostante la partenza sia stata drammatica, tra il commissariamento della sanità e il terremoto a 2 mesi dall'insediamento. Due eventi che hanno fatto crescere i consiglieri regionali, rendendoli più responsabili».

Questa l'analisi politica del presidente del Consiglio regionale. «Ci sono evidenti segni di discontinuità con il passato, impossibili da negare. Ci siamo insediati in un evidente clima di sfiducia verso la classe politica. Non mi sono mai sentito un uomo di parte, fui votato anche da parte dell'opposizione e per me è motivo di orgoglio».

Pagano ha sottolineato ancora che «in 40 anni non era mai accaduto che i consiglieri riducessero i loro compensi invece che aumentarli, e questo è avvenuto nel 2010, quando non c'era alcuna imposizione di [i]spending review[/i] - ha aggiunto ancora - siamo stati regione benchmark, ossia punto di riferimento, un motivo di orgoglio e la riconquista di un orgoglio perso dopo la vicenda dei debiti della sanità».

«Il Consiglio regionale, nel suo piccolo, con gli strumenti a disposizione, si è peraltro impegnato nell’affermazione di quella che viene chiamata ‘democrazia partecipata’: i referendum per la “Grande Pescara” e per la tutela dei “Tribunali” ne sono l’esempio. Per favorire la partecipazione degli Enti locali al processo di formazione delle leggi, inoltre, nel 2012 è entrato in funzione il Consiglio delle Autonomie Locali, che, oltre ad avere potere di iniziativa legislativa, fornisce pareri sui progetti di legge che hanno implicazioni dirette sulle realtà territoriali».