
Avrebbe aggredito la figlia 26enne, in casa, costringendola, sotto la minaccia di un coltello, a subire palpeggiamenti, con l’obiettivo di avere con lei un rapporto sessuale.
Per questo un uomo di 59 anni di Montesilvano è stato arrestato dal personale della stazione carabinieri del posto e del nucleo operativo e radiomobile della stessa compagnia per il reato di violenza sessuale.
L’arrestato è residente in provincia dell’Aquila ma domiciliato a Montesilvano. E’ stata la vittima a rivolgersi ai carabinieri, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, dopo essersi liberata dalla stretta del padre al quale ha opposto resistenza.
E’ caduta a terra, si è divincolata e chiusa nella stanza da bagno e da lì ha allertato telefonicamente il 112. La vittima, trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Pescara, è stata giudicata guaribile in sette giorni. L’arrestato è finito in carcere.
In base a quanto si è appreso l’uomo si è avvicinato alla figlia in cucina mentre stava facendo i piatti. Era armato di coltello e ha subito fatto capire le sue intenzioni avendo i pantaloni scesi. La ragazza, che già in passato ha subito altre violenze dal padre e per questo si è rivolta ad un’associazione attiva nel settore, ha reagito con tutte le sue forze tanto che entrambi sono caduti a terra e sul pavimento sarebbe finita anche una pentola con l’acqua bollente.
La ragazza è andata un paio di volte in ospedale, in passato, proprio per via del rapporto violento con il padre. Questa volta però ha avuto il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri.