Marsica

Travolto e ucciso nella Marsica

Travolgono e uccidono un marocchino, Errady Said, 31 anni, dandosi poi alla fuga ma vengono poi raggiunti e fermati dalla polizia. E' accaduto ieri sera poco dopo le 23.30, ad Avezzano (L'Aquila), in una traversa di via America.

Gli agenti del commissariato di Avezzano, coordinati dall'ispettore superiore Gaetano del Treste, hanno fermato e interrogato due fratelli di Avezzano. Avrebbero visto la loro auto allontanarsi in tutta fretta.

Indagini ora sono aperte su più fronti. Potrebbe trattarsi di un fenomeno legato agli ambienti malavitosi della Marsica. Non si esclude il regolamento di conti. A dare forza all'ipotesi investigativa sono i continui fatti criminali avvenuti nella zona. Said è stato trovato con mezzo grammo di cocaina addosso.

I fratelli accusati di aver investito il 31enne non avrebbero negato l'episodio. Si sarebbe trattato, però, stando alle loro dichiarazioni, di un incidente fortuito. Sarebbero poi fuggiti per paura. Intanto il marocchino deceduto pare sia stato anche rapinato. Il suo portafogli, privo di documenti, è stato trovato nei pressi di una chiesa.

«L'escalation di violenza nella Marsica è anche frutto della confusione istituzionale, in un momento in cui questa città rischia, tra l'altro, di perdere il suo tribunale». Così il sindaco di Avezzano (L'Aquila), Giovanni Di Pangrazio, commenta l'investimento, avvenuto nella notte, di un giovane marocchino, ucciso probabilmente per un regolamento di conti legato al traffico di droga.

Di Pangrazio, che considera il tribunale risorsa indispensabile per la zona, annuncia l'acquisto - deliberato dal Consiglio comunale - dello stabile che ospita il palazzo di giustizia. L'intento, spiega, «è togliere ogni alibi ai burocrati rispetto alla favola degli alti costi necessari a mantenere la legalità nei territori di periferia».

Di Pangrazio, anche a nome degli altri sindaci della Marsica, parla di un momento di grave crisi, «una situazione di disagio che non può essere accresciuta dalla cancellazione del tribunale».

Don Antonelli (Libera), «Crisi crea violenza» - «Crimini e intolleranza crescono in un contesto socio-economico che penalizza gli stranieri e i più deboli». Don Aldo Antonelli, coordinatore provinciale di "Libera", il presidio antimafia di don Ciotti, interviene sull'investimento, avvenuto nella notte, di un giovane marocchino, rimasto ucciso forse per un regolamento di conti. Il parroco di Antrosano, frazione di Avezzano (L'Aquila), si dice molto preoccupato di fronte all'aumento di aggressioni ed episodi di intolleranza.

«Le incertezze economiche provocate dalla crisi - spiega don Antonelli - si abbattono sui più deboli e costituiscono un terreno fertile per fenomeni di campanilismo e razzismo, come quelli che registriamo ormai da anni nella Marsica».

«Il nostro sportello Libera di Antrosano, punto di riferimento del centro Italia - prosegue il coordinatore - continua a raccogliere denunce relative a fenomeni di violenza e abusi, sempre più legati a contesti in cui un sistema economico legato al profitto ci ruba dignità e sicurezza».

A tal proposito don Antonelli ricorda che venerdì 13 dicembre, alle 18, lo sportello di Antrosano ospiterà un incontro su questi temi dal titolo "Miseria Ladra", una campagna promossa dall'esponente nazionale di libera Giuseppe Di Marzio.

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