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Agricoltura abruzzese ‘allagata’

«Siamo di fronte ad un quadro devastante che impone il riconoscimento dello stato di calamità naturale e un'attenta ricognizione e quantificazione dei danni che, da una prima stima effettuata dalla Cia d'Abruzzo su tutto il territorio regionale, ammontano a svariati milioni di euro».

A sostenerlo è il presidente della Cia d'Abruzzo, Domenico Falcone, secondo il quale «la continuità e la forte intensità delle avversità atmosferiche hanno causato ingenti danni all'agricoltura regionale. L'abbondante nevicata della scorsa settimana preceduta e seguita dalle intense piogge - ricorda Falcone - ha abbattuto migliaia di vigneti, tendoni ancora in vegetazione, e danneggiato centinaia di migliaia di alberi di olivo molti dei quali, specialmente nelle zone interne, ancora interessati alle operazioni di raccolta. Migliaia di ettari di terreno allagati sia per l'eccessiva quantità di pioggia che per l'esondazione di fiumi e torrenti. Ai danni evidenti - aggiunge - si sommano quelli derivanti dall'impossibilità di poter effettuare la semina di cereali e leguminose le cui operazioni erano in ritardo a causa del prolungato precedente periodo di siccità e quelli causati alle produzioni orticole».