Attualità

Case, «Rimborso danni da cittadini vandali»

di Antonella Calcagni

Nonostante la voce grossa del primo cittadino, giungono alla spicciolata negli uffici dell’assistenza alla popolazione i ritardatari del censimento e coloro che, sfrattati dalle casette in zona ad alto rischio idrogeologico, dovranno avere un alloggio in cambio; mentre l’assessore comunale Fabio Pelini spara a zero contro i cittadini vandali che riducono gli alloggi in condizioni pietose.

«Ogni giorno vengono fuori casi di gente che ci riconsegna le case con i loro tempi e con danni evidenti tipo porte sfondate e divani rotti - spiega Pelini - Questo atteggiamento denota uno sfregio del bene comune. Di fronte a questi casi di abusi ci faremo rimborsare i danni».

Se la prendono comoda intanto, i proprietari delle casette fai da te realizzate in zona P4 che hanno ricevuto l’ordinanza di sgombero. «C’è molta ritrosia - spiega l’assessore comunale - Cerchiamo di spiegare loro che sono in pericolo e che non si può aspettare che succeda l’irreparabile prima di agire. In altri Paesi europei non staremmo neanche a parlarne».

Gli sfrattati potranno scegliere fra alloggi del progetto Case e Map che saranno attribuiti loro man mano che si libereranno. «Cerchiamo di venire incontro anche alle esigenze dei nuclei familiari offrendo alloggi che si adeguano alle necessità. In ogni caso procedere è un atto dovuto».

Negli uffici dell’assistenza alla popolazione si continua nel contempo a perseguire l’obiettivo “Caszero”, ossia cercare di abbattere sensibilmente l’ammontare del contributo offrendo alloggi del Progetto Case. «Al momento il Cas costa mensilmente circa un milione e mezzo - spiega Pelini - Abbiamo smaltito i nuclei più onerosi da 800 e mille euro. Il nostro lavoro prosegue accontentando anche le famiglie che continuano a chiederci di passare da Cas a Case. Potranno rimanere in cas solo coloro che dimostreranno di utilizzare il contributo per pagare un canone di affitto registrato».

Intanto non sembrano aver fretta di regolarizzare la propria posizione neanche i cittadini che non hanno risposto entro i termini al censimento del Progetto Case. In pochi sono giunti negli uffici per giustificare il proprio silenzio. La nuova scadenza per motivare la mancata risposta è al 4 dicembre. «E' evidente che chi non risponderà non abita nel Progetto Case – deduce l’assessore Pelini – Dunque è logico revocare a queste persone l’alloggio».