Politica

Ricostruzione, all’appello Chiodi e Rapagnà

Mercoledì 13 novembre alle ore 11,30 presso la “Commissione Speciale per monitorare, nelle aree colpite dal sisma del 6 aprile 2009, il processo di ricostruzione abitativo/infrastrutturale, sociale, culturale, economico e produttivo” nella sede del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, su convocazione del Presidente Emilio Iampieri si svolgerà l’audizione del Presidente Giunta Regionale Gianni Chiodi e del Presidente Mia Casa d'Abruzzo Pio Rapagnà, in merito alla ricostruzione della Edilizia Residenziale Pubblica di proprietà delle ATER e del Comune dell'Aquila.

Come è noto il Mia Casa d'Abruzzo, per la «grandissima» rilevanza istituzionale che attribuisce a tale iniziativa della Commissione Speciale riunita per la prima volta dalla sua istituzione nel lontano 19 ottobre 2010, ha presentato al Consiglio Regionale e ad ogni Gruppo e singolo Consigliere, la Proposta di Legge recante: «Norme per la riparazione, ricostruzione e messa in sicurezza antisismica della Edilizia Residenziale Pubblica nelle aree della Regione Abruzzo colpite dal terremoto del 6 aprile 2009».

La Commissione successivamente esaminerà il Progetto di Legge numero 469/2012 “L’Aquila Capoluogo d’Abruzzo” di iniziativa dei Consiglieri D’Amico e Di Pancrazio del Partito Democratico ed il Progetto di Legge numero 518/2013 “Misure per il sostegno della popolazione e delle attività economiche presenti nei comuni del cratere” di iniziativa dei Consiglieri Iampieri ed altri della maggioranza.

Una Legge Regionale Ordinaria è “necessaria e urgente” per recepire e rendere “veramente” attuabili i criteri, le modalità e gli obiettivi della ricostruzione che i soggetti attuatori pubblici e privati dovranno unitariamente perseguire. Il Mia Casa d'Abruzzo ed i Cittadini ancora sfollati, si trovano di fronte una “situazione di fatto” che, a 4 anni e 6 mesi dal terremoto, ha portato alla “non ricostruzione” degli alloggi pubblici dell'Ater e del Comune di L'Aquila e alla “confusionaria” interpretazione delle innumerevoli norme attuative prodotte in questi anni.

Le famiglie ancora sfollate, aspettano ancora l'inizio effettivo della riparazione e ricostruzione delle loro abitazioni pubbliche e private, nonostante siano stati assegnati e resi immediatamente disponibili sin dal 15 agosto 2009 ben 150 milioni di euro, la maggior parte di questi non ancora spesi, mentre la ricostruzione “pesante” non è ancora stata avviata dai rispettivi “soggetti attuatori” quali il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, le Ater e, per assurdo, lo stesso Comune dell'Aquila.

Non v’è chi non veda la necessità e l’urgenza di una legge regionale sulla ricostruzione. Ecco dunque la necessità della approvazione di una proposta di legge, la quale, con il superamento del periodo di “emergenza” e con la cessazione del regime commissariale guidato dal Presidente della Regione Abruzzo e dalle strutture della Protezione Civile, è oggi conforme ai principi dettati dal Titolo V della nostra Carta Costituzionale, per quanto di esclusiva e concorrente competenza tra la Regione e lo Stato nazionale.