Marsica

Avezzano, la città del referendum

Referendum sui tribunali minori «ammissibile» per la Cassazione: la corte presieduta dal giudice Corrado Carnevale ha deliberato il via libera al quesito chiesto da nove Consigli regionali: Abruzzo (capofila), Puglia, Calabria, Basilicata, Friuli, Piemonte, Liguria, Campania e Marche mirato a «cancellare» la riforma della geografia giudiziaria che ha tagliato mille uffici in tutta Italia.

«Prima vittoria dei referendari - afferma la presidente del comitato pro-referendum sulla geografia giudiziaria, Fabiana Contestabile - ora contiamo in un giudizio positivo della Corte Costituzionale che restituisca la possibilità al popolo di esprimersi su una legge ingiusta e inopportuna».

Pensiero condiviso dal sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, che così commenta: «il passo in avanti della richiesta referendaria, segna un punto a favore dei territori penalizzati da una classe politica poco attenta ai reali interessi delle popolazioni. Ora più che mai occorre allargare il campo d'azione del comitato pro referendum in tutta Italia per rafforzare la battaglia in difesa dei presidi giudiziari».

Il referendum in difesa dei 31 tribunali e 220 sedi distaccate, il primo nella storia repubblicana proposto attraverso l’iniziativa delle Regioni, ha mosso i primi passi ad Avezzano, ormai nota come la “città del referendum”. Ora la parola passa alla Corte Costituzionale per la verifica sulla legittimità del quesito referendario, la cui sentenza è attesa entro il 10 febbraio.

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