L’Aquila, i portici ‘raddoppiano’

5 novembre 2013 | 14:47
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L’Aquila, i portici ‘raddoppiano’

di Antonella Calcagni

Una variazione sul tema “[i]L’Aquila, com’era dov’era[/i]” potrebbe ben presto materializzarsi nell’area di corso Federico II. L’assessore comunale alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano sta valutando, insieme alla Soprintendenza, la possibilità di estendere la realizzazione dei portici anche sulla parte che si affaccia sul corso Federico II.

«L’obiettivo è quello di avere un unico porticato da piazza Duomo fino al cinema Massimo – spiega l’assessore Di Stefano – Ho avuto già un incontro con la Soprintendenza per studiare come risolvere alcuni problemi».

Primo fra tutti è «l’ostacolo rappresentato da un palazzo settecentesco non sottoposto a vincolo che tuttavia costituisce una sorta di dente del corso creando una strozzatura». È proprio questo edificio a impedire la continuità fra i portici della banca d’Italia e quelli della Standa fino al cinema Massimo. Vi sarebbe tuttavia un ragionamento in corso con il Mibac per trovare una soluzione che preservi i diritti dei privati e garantisca quelli della comunità. I proprietari peraltro avrebbero già dato la disponibilità a qualche trasformazione. Si ragiona ad esempio sulla possibilità di realizzare un portico costruendo al di sopra di esso le abitazioni dei proprietari di tutto il palazzo.

Il porticato unico di Corso Federico potrebbe essere così riconnesso con quello del corso Vittorio Emanuele e poi con quello di San Bernardino. Un progetto molto affascinante teso a potenziare il porticato, che potrebbe diventare uno degli elementi caratterizzanti della città nuova L’Aquila. Un progetto che andrebbe a integrarsi con l’architettura fascista del quartiere: si pensi ai palazzi dell’Inps, o allo stesso cinema Massimo.

Sempre nell’area sarebbero previsti, in seguito alle proposte pervenute e frutto di accordi di più proprietari, anche altri progetti di riqualificazione di altri angoli dello stesso quartiere quali ad esempio l’area che si affaccia su via XX settembre, dove c’era il distributore di carburante e un’altra porzione che si affaccia sulla villa Comunale. Nulla di impattante o che vada comunque a snaturare il quartiere.