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Le ultime dall’emiciclo

Il ricco taccuino politico del Consiglio Regionale di oggi ha visto l'approvazione di diverse risoluzioni tra cui una che permetterà la costituzione di nuovi gruppi consiliari, formati da minimo tre elementi, che avranno l'opportunità di presentare liste elettorali alle prossime elezioni regionali senza l'onere di raccogliere le 6000 firme necessarie per legge.

La risoluzione è stata presentata dal consigliere regionale Walter Di Bastiano, presidente della Giunta per il Regolamento, e approvata all'unanimità dei presenti in Commissione e in aula a maggioranza, con la sola esclusione del gruppo del Pd. La deliberazione modifica l'art. 25 e 162 del Regolamento interno del Consiglio regionale, «venendo incontro all'esigenza di adeguare la disciplina regolamentare - spiega Di Bastiano - all'attuale quadro politico regionale, la risoluzione ha consentito la costituzione di nuovi gruppi consiliari purchè corrispondenti ad altro gruppo o componente del gruppo misto presente in uno dei due rami del Parlamento italiano, ovvero corrispondente ad un movimento politico organizzato».

«Il senso della proposta - spiega Di Bastiano - è quello di dare rappresentanza in Consiglio regionale a quei movimenti politici che, pur non avendola, hanno un significativo consenso di opinione da parte della cittadinanza e che possono essere portatori di nuove idee e favorire una più ampia partecipazione dei cittadini per far sì che il cammino virtuoso già in atto possa avvalersi di nuovi contributi».

«La spesa di funzionamento - ha spiegato Camillo D'Alessandro, capo gruppo del Pd, che si è opposto in aula alla risoluzione - cioè la spesa del personale e degli uffici sarà riproporzionata tra i gruppi, ma l'onere dell'indennità da Capogruppo sarà una spesa aggiuntiva per il consiglio».

D'Alessandro si è visto bocciare la risoluzione presentata dall'intera opposizione (PD, SEL, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi, IDV) che chiedeva la data delle elezioni entro e non oltre il termine previsto da legge elettorale, ovvero il 14 marzo.

«Incredibilmente Chiodi - spiega D'Alessandro - non ha preso la parola sulla data del voto, neanche questa volta, è rimasto sulla sedia ripiegato su stesso, quasi a nascondersi, lasciando annunciare al povero Venturoni che loro hanno scelto di votare a maggio».

Anche il consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, ha votato contro la risoluzione del Pdl per l'accorpamento delle elezioni regionali a quelle europee e nel corso del suo intervento in aula Carmanico ha spiegato che «Se si fosse votato nello scorso febbraio con le Politiche, come avevamo più volte richiesto, avremmo avuto un risparmio di 4 milioni e 973 mila euro, a fronte del solo milione che si avrà andando alle urne a maggio 2014. E' facendo quella scelta, e non certo procrastinando fino alla prossima primavera, che Chiodi avrebbe assecondato le esigenze di spending review, previste dalla normativa.

In realtà - osserva Caramanico - Chiodi ha voluto in ogni modo prolungare ulteriormente la scadenza elettorale, salvo cercare di non assumersene la responsabilità, ammantando le sue scelte di false ragioni dietro le quali c'è solo la volontà di assicurare, oltre il limite, la sopravvivenza della sua giunta e dei suoi incarichi».

Via libera definitivo anche alla legge di riforma della governance del ciclo dei rifiuti, che prevede la costituzione di un unico Ato regionale per la programmazione e di un unico gestore.

«Giornata decisiva e di grande significato per l'intero Abruzzo» ha dichiarato l'assessore all'Ambiente, Mauro di Dalmazio, subito dopo l'approvazione in Consiglio regionale della legge di riforma del servizio gestione integrata dei rifiuti. «E' una legge che segna un importante spartiacque nella gestione del ciclo dei rifiuti, perche si tratta di un legge di sistema che avrà il compito di riorganizzare la governance del settore ponendo principi e regole che andranno ad incidere sul futuro del ciclo e a sanare tutte le criticità e le disfunzioni che avevano determinato la crisi strutturale del sistema in Abruzzo, primo fra tutte la eccessiva frammentazione del sistema che a fronte dell'obietivo delle gestione unitaria registrava in realtà ben 200 soggetti, pubblici e privati, che entravano nelle varie fasi di gestione, contribuendo a creare sprechi, inerzia, inefficienze e ritardi.

Questa legge - conclude Mauro Di Dalmazio - che prevede un ruolo centrale dei Comuni con un unico ambito regionale, dovrà essere attuata nel più breve tempo possibile dai oggetti deputati».

L'assemblea ha poi approvato una variazione di bilancio (per circa 8mila euro) per la partecipazione al Consorzio del Gran Sasso Teramano e una norma di interpretazione autentica sul rifinanziamento della legge per la valorizzazione dell'aeroporto d'Abruzzo, così da superare le censure di illegittimità costituzionale sollevate dal Governo. Sono passate anche le modifiche alla normativa per le nomine dei componenti dei consigli di amministrazione degli enti e delle società partecipate, con l'istituzione di un unico elenco tenuto dal Consiglio regionale che sarà aggiornato ogni 6 mesi.

Rinviata la revisione dei confini del Parco regionale Sirente Velino, mentre sono state approvate le modifiche al Regolamento interno per il funzionamento dei lavori del Consiglio regionale, con riferimento alla costituzione di nuovi Gruppi. Torna in Commissione il provvedimento amministrativo sul referendum per la modifica delle circoscrizioni comunali di Ortona e Francavilla al Mare, mentre l'aula ha approvato i provvedimenti sul programma triennale di interventi sulla rete viaria regionale per il triennio 2012-2014, sulla variante al prg del Comune di Bellante, (Teramo) sulla proroga della programmazione locale per quanto riguarda il piano sociale regionale, sul finanziamento di 420mila euro per il piano regionale per la famiglia e sul programma di interventi presentato dall'Ater di Lanciano, che prevede un investimento di 250mila euro per la manutenzione straordinaria degli edifici.

Votata inoltre l'istituzione della Commissione d'inchiesta sullo stato di depurazione e qualità delle acque in Abruzzo. In conclusione dei lavori è stata invece approvata una risoluzione che impegna la Giunta regionale a definire e presentare al Consiglio una proposta di indirizzo da trasmettere ai Comuni per favorire processi di fusione, e non di unione, soprattutto fra i centri più piccoli, così da ottimizzare le risorse e garantire migliori servizi.

E' stata approvata all'unanimità la risoluzione promossa da Ricardo Chiavaroli e a prima firma di Nazario Pagano, che impegna la Regione Abruzzo a favorire la fusione dei piccoli Comuni. Il documento scaturisce dalle iniziative del Movimento "Ripensiamo il Territorio". «E' auspicabile la creazione di macroaree territoriali omogenee - spiega Ricardo Chiavaroli di Forza Italia- per favorire un processo di sviluppo che, diversamente, non sarebbe sostenibile se i piccoli Comuni restassero nelle attuali condizioni di isolamento che rappresenta il vero ostacolo per la costituzione di un modello territoriale più funzionale alle dinamiche di sviluppo che la Regione, il Governo nazionale e la UE si preparano a definire per le annualità 2014-2020».

«Si tratta - continua Chiavaroli - di un documento politico assai importante per aprire nelle istituzioni e nei territori un dibattito serio e con proposte concrete sulla riorganizzazione politica e amministrativa del territorio abruzzese a cominciare dalla fusione dei Comuni più piccoli». Il documento è stato sottoscritto inoltre dai consiglieri Milano, Caramanico, Prospero, Petri, Menna, Palomba, Venturoni, Caporale, Rabbuffo, Paolini, Di Bastiano, Nasuti, Costantini.

La seduta dedicata al Question Time e quella straordinaria, infine, sono state rinviate.

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