
di Antonella Calcagni
Sarà una crociata trasversale, assicurano i consiglieri Daniele Ferella e Emanuele Imprudente, quella contro la centrale a Biomasse di Bazzano. «Se si riuscirà a fermare l’impianto sarà una vittoria di tutta la città» ne è convinto Alessandro Piccinini.
«Volendo, il sindaco Cialente potrebbe fermare la centrale esercitando il suo ruolo di massimo responsabile igienico sanitario del territorio comunale», ricorda il consigliere Guido Liris aggiungendo che «un analogo ordine del giorno sarà portato in Consiglio provinciale».
Mentre la politica fa il proprio corso, il Comitato anti-centrale continua a calcare la via giudiziaria. Si attende l’esito del ricorso del 6 novembre nel merito messo in piedi tempo fa dagli abitanti di Monticchio nel quale confluiranno ad adiuvandum le motivazioni aggiuntive. La battaglia giudiziaria potrebbe essere senza fine visto che la Regione, producendo nel luglio scorso un nuovo atto amministrativo, la proroga dell’autorizzazione unica, si è esposta a nuove impugnazioni davanti al Tar.
Le carte bollate sono già pronte: «Se non dovesse andare in porto il ricorso in essere presenteremo nuovi ricorsi al Tar» – spiega, Antonio Perrotti, anima del comitato insieme a Giuliana Spagnoli. L’architetto sottolinea che l’autorizzazione unica è viziata pertanto sarà presentato contro gli enti locali coinvolti anche un esposto in Procura. In primo luogo a scarseggiare sarebbero proprio le materie vergini da bruciare, di qui l’ipotesi che fra qualche anno a bruciare potrebbero essere rifiuti urbani.
Ancora: il progetto di teleriscaldamento di cui c’è solo un cenno di massima, attraverserebbe una zona ad elevato rischio esondazione (P3), come pure la sede di stoccaggio del legno da bruciare sarebbe stata ricavata al livello meno 5, al di sotto di un terreno, alluvionale anche questo. L’autorizzazione unica difetterebbe inoltre dei pareri del Genio Civile, dell’autorità di Bacino e dovrebbe inoltre essere corredato della procedura di interferenza con le zone parco e con i Sic come impone L’Ue.