Abruzzo, Rete ciclabile europea senza L’Aquila

22 settembre 2013 | 10:40
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Abruzzo,  Rete ciclabile europea senza L’Aquila

di Fulgo Graziosi

Il convegno di Pineto ‘Bike to Coast’, basato sul recente finanziamento della pista ciclabile adriatica corrente sul territorio regionale abruzzese, organizzato magistralmente dal Sindaco di Pineto, ha posto nella giusta luce la collocazione dell’opera legata alla mobilità regionale nella più ampia rete nazionale denominata “VELE”, la cui sigla vorrebbe individuare l’asse portante adriatico delle piste ciclabili, compreso tra Venezia e Lecce.

Hanno partecipato al convegno quasi tutti i Comuni del teramano interessati dalla costruenda struttura della mobilità sostenibile, i Docenti e i Ricercatori delle Università di Pescara e Teramo che, in diretta collaborazione con la Regione, la Provincia e i Comuni della fascia costiera abruzzese, hanno redatto il progetto, sicuramente a costo zero, approvato e cofinanziato con il concorso regionale e comunitario per il modico importo di 32 milioni e 500.000 euro.

I relatori del progetto, che si sono alternati nella illustrazione delle opere da realizzare, si sono soffermati sulle ultime piccole difficoltà da mettere a punto ancor prima dell’inizio dei lavori, o durante le prime fasi di avvio degli stessi. Si tratta, in particolare, dell’attraversamento del Fiume Vomano, le cui opere potrebbero costare meno del previsto se andrà in porto un possibile accordo con la SNAM per la parziale utilizzazione della struttura in acciaio che consente al metanodotto di scavalcare il Vomano.

Un particolare importantissimo ha colpito la nostra attenzione e quella di tutti coloro che hanno preso parte ai lavori di presentazione del progetto al pubblico: la particolare coesione e l’unità d’intenti delle Istituzioni locali, il cui lavoro ed i cui sforzi si sono concretizzati nell’imminente avvio dei lavori di realizzazione della pista ciclabile abruzzese.

Abbiamo rilevato, inoltre, che il Sindaco di Pineto Luciano Monticelli non intende fermarsi al solo conseguimento del successo conseguito del corridoio adriatico regionale della pista ciclabile da San Vito Chietino a Martinsicuro. Questa opera, ha comunicato il Sindaco, rappresenta soltanto una prima realizzazione, perché da oggi le nostre Amministrazioni dovranno cominciare a pensare e a lavorare attorno all’altro progetto che dovrebbe collegare la costa con l’entroterra, con piste ciclabili collegate a pettine, per creare una serie di infrastrutture capaci di attrarre flussi turistici di caratteristiche diverse da quelle prettamente balneari, ormai sature e che, negli ultimi periodi, hanno cominciato ad evidenziare segni di stasi e particolari flessioni in termini di presenze.

Dall’intervento del Sindaco di Pineto si sono evidenziate chiaramente la volontà, l’interesse e la necessità di collegare la struttura ciclopedonale regionale e nazionale alla più vasta rete comunitaria, con il preciso scopo di collocare la struttura regionale nella posizione mediana dei grandi percorsi ciclistici europei in via di costante espansione.

Non a caso hanno preso parte attiva allo svolgimento dei lavori i Sindaci di Castellalto, di Atri, di Montorio al Vomano e perfino il Sindaco di Crognaleto, il cui territorio ubicato sui Monti della Laga confina con il Comune di Campotosto e, quindi, con la Provincia dell’Aquila.

Un particolare merito va riconosciuto giustamente all’intraprendente Sindaco di Pineto per aver saputo polarizzare le attenzioni, la collaborazione e la partecipazione dei Comuni rivieraschi, della Provincia e soprattutto della collaborazione universitaria.

Vogliamo augurarci che lo stesso esempio possa essere seguito dalle Istituzioni delle aree interne che, con molta buona volontà, dovrebbero cominciare ad unire seriamente le forze, coinvolgendo attivamente tutte le potenzialità universitarie esistenti in loco, per recuperare tempo e terreno per potersi dotare di una preziosa infrastruttura che, in tempi di crisi come quelli che stiamo e dovremo affrontare per diversi anni, potrebbe costituire non soltanto un’attrattiva per gli amanti del pedale, ma anche il luogo e l’occasione per la socializzazione familiare, l’avvicinamento delle masse alla cultura con la scoperta delle emergenze archeologiche, storiche, artistiche ed ambientali del nostro territorio.

Occorre rimboccarsi le maniche con estrema urgenza, solerzia e con tanta buona volontà, eliminando ogni e qualsiasi frizione o interesse di parte. Se non si parte con il piede giusto e con le professionalità che solamente l’Università può assicurare, possiamo veramente dire addio alle provvidenze finanziarie che l’Europa pone a disposizione e che noi, solamente noi, non siamo capaci di sfruttare.