
«La vicenda dell’Aquila è il riassunto di tutto quanto detesto della cattiva politica italiana, dal cinismo retorico per nascondere interessi e corruzione, all’ignoranza dei luoghi e dei problemi dei cittadini. E’ l’esempio perfetto di quanto non bisogna fare». A sottolinearlo in una lunga intervista rilasciata al quotidiano [i]‘La Repubblica’[/i] è l’archistar e neo senatore a vita Renzo Piano, la cui [i]griffe[/i] campeggia nel capoluogo abruzzese sotto forma di un auditorium posizionato nel cuore del centro storico, all’ombra di uno dei monumenti aquilani più significativi: il Forte Spagnolo.
Nell’intervista, rilasciata a Curzio Maltese, l’architetto spiega i motivi del suo lapidario giudizio. «Invece di ricostruire un centro storico splendido, si sono sprecate montagne di soldi per costruire new town spaventose, così da poterci speculare». «Il dramma – ha concluso Renzo Piano – è che L’Aquila accade ogni giorno nelle città italiane, dove non si recuperano i centri storici e si costruiscono nuove periferie, sempre più brutte e costose e alienanti, consumando territorio e risorse».