Attualità

Collemaggio: riedificazione Basilica di Celestino

di Antonella Calcagni

Per la seconda volta nella storia un sogno diventa realtà. A sognare per la prima volta la costruzione della basilica di Collemaggio fu Pietro Dal Morrone: la tradizione narra che a commissionargliela in una visione notturna fu la Vergine Maria. Ora grazie all’Eni, tutti gli aquilani concretizzano di nuovo quello che non è più un miraggio: la riedificazione del monumento simbolo di Celestino.

Ieri è stato siglato il contratto di sponsorizzazione fra il colosso italiano e il Comune dell’Aquila per la progettazione e il restauro della chiesa e del parco del Sole che sarà intitolato a Enrico Mattei con un impegno di Eni di 14 milioni di euro. La fine dei lavori è prevista entro il 31 dicembre del 2016, anche se, promette l’Eni, il luogo di culto sarà restituito per comparti.L’ingegner Angelo Caridi, program manager Eni ha illustrato il nuovo modello di progettazione partecipata da esportare. Ben 500 mila euro sono stati destinati agli studi preliminari.

«È stato organizzato un rilievo di tutta la basilica attraverso un building information model che ci consente di accoppiare informazioni su ogni singola parte della basilica. Strumento che consentirà al progettista di individuare le migliori soluzioni. Il primo obiettivo della progettazione sarà la sicurezza anti sismica del luogo di culto che sarà costantemente monitorato nel futuro».

Da parte di Eni c’è l’impegno ad affidare i lavori in occasione della Prossima Perdonanza (2014) per completarli nei due anni successivi. Insomma, secondo i pronostici dell’ingegner Caridi si potrà tornare a celebrare la perdonanza nella parte della navata della porta santa nel 2015. L’Eni destinerà due milioni anche al a riqualificazione del Parco del Sole che sarà intitolato al fondatore della società, Enrico Mattei a testimoniare il legame indissolubile fra L’Aquila e l’Eni. L’assessore Alfredo Moroni ha spiegato che si riuscirà a d attuare completamente il masterplan del parco del Sole anche grazie all’apporto di altri benefattori: la fondazione Carispaq ha donato un milione di euro; i Lions’ club sosterranno gli interventi tesi alla fruizione del parco da parte dei portatori di handicap; la Assit, società di Telecom realizzerà spazi polifunzionali che sorgeranno al posto della serra. Infine, un altro milione sarà impegnato grazie alla legge mancia. Fra le opere da realizzare del costo complessivo di 4 milioni e mezzo si ricorda l’anfiteatro di Beverly Pepper, bar caffetteria, ristorante, un planetario e un sistema di illuminazione.

L’assessore Pietro di Stefano ha sottolineato come parco e basilica si compenetreranno diventando un unicum insistendo sulla importanza del «miglioramento sismico del monumento capace di convivere con un restauro di tipo conservativo che esalti anche aspetti del luogo ora poco visibili, come il gioco di luce dell’Assunta».

Da monsignor Giuseppe Petrocchi è giunto l’appello a fare in fretta con il restauro per quello che è un luogo dell’anima degli aquilani. «Liddove si dovesse prolungare l’apnea aggregativa degli aquilani – ha avvertito - potrebbe verificarsi un’asfissia». Il numero uno Eni (Paolo Scaroni) assente è stato rappresentato dal suo delegato Salvatore Sardo (Chief corporate operations officer). «Crediamo in questo progetto – ha detto - e lo abbiamo fatto nostro. All’Aquila abbiamo messo testa e cuore. La vostra ferita non ci poteva lasciare indifferenti».

Il sindaco ha esaltato il ruolo dell’Aquila che farà da apripista per le nuove forme di sponsorizzazione da parte di grandi aziende che investono sul patrimonio architettonico (L’iva relativa all’intervento sarà a carico dell’Eni ndr). È il Paese che investe su se stesso. «Questo intervento – ha aggiunto il sindaco – dà una speranza agli aquilani che hanno ricominciato a fare il conto alla rovescia per il ritorno nella proprie case. Il Ministero ha preso atto che abbiamo già investito i 980 milioni trasferiti».