Afm, Ugl: «Masciocchi ritiri i licenziamenti»

17 agosto 2013 | 12:13
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Afm, Ugl: «Masciocchi ritiri i licenziamenti»

«All’indomani dell’apertura della procedura dei licenziamenti abbiamo assistito alle più stravaganti ed infondate giustificazioni date sia dal sindaco che dal presidente della Afm spa. Cialente, nell’intento di minimizzare e rassicurare, ha affermato su facebook che i dipendenti sono stati “posti in mobilità solo per motivi normativi e che nessun posto verrà perso”. Dichiarazioni analoghe sono state fatte dal presidente Masciocchi che, addirittura, parla di “un atto che garantisce un percorso più elastico per ricollocare i cinque interessati presso altre aziende partecipate”. Le affermazioni dei due cozzano clamorosamente, però, con la Legge 223 del 1991 che prevede al termine dell’iter procedurale il licenziamento dei cinque lavoratori». A dichiararlo è la Ugl L’Aquila.

«E’ bene ricordare a Cialente e Masciocchi – si legge nella nota – che il passaggio di personale da un’azienda partecipata ad un’altra è già avvenuto di recente varie volte (Ama, Gran Sasso Acqua, Asm) e non si è mai parlato di licenziamento bensì si è proceduto con trasferimenti o distacchi. Al contrario, il licenziamento impedirebbe definitivamente la possibilità di essere riassunti in altre partecipate in quanto la normativa nazionale impedisce categoricamente tale evenienza. Non vorremmo che la procedura sia stata aperta a causa di beghe interne o di incomprensioni tra Afm e Comune. Se così fosse ci troveremmo davanti ad uno scenario gravissimo nel quale i lavoratori sono stati utilizzati come scudi umani».

«Masciocchi, quindi, deve riconoscere di aver clamorosamente sbagliato e di conseguenza deve procedere alla revoca immediata della procedura di mobilità» – conclude la Ugl.