Egitto, oggi è il giorno della rabbia

16 agosto 2013 | 13:06
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Egitto, oggi è il giorno della rabbia

L’Egitto conta i morti della repressione scatenata dai militari e si prepara a nuove battaglie tra le forze di sicurezza e i militanti islamisti in vista della preghiera del venerdì nelle moschee. Si tratta di un nuovo “Giorno della rabbia” per gli egiziani, in un bilancio di vittime che non fa altro che crescere, l’ultimo ne conta 623. Secondo i Fratelli Musulmani, invece, i morti sarebbero più di 4000. Sono proprio i membri della fratellanza ad aver scelto per questo venerdì lo stesso nome dato a quel 28 novembre 2011 in cui la “rabbia” di piazza Tahrir travolse Hosni Mubarak e la sua cerchia.

Oggi l’esercito egiziano ha consolidato la propria presenza nel centro del Cairo in vista delle manifestazioni. I militari hanno rafforzato le posizioni soprattutto nell’area di piazza Tahrir e pressi i ponti sul Nilo. Le vie che conducono alla piazza epicentro della protesta di due anni fa sono state chiuse e occupate dai blindati delle forze armate.

Piazza Rabaa, centro della protesta, oggi è diverso ma, nonostante la devastazione che l’ha colpita, resta il punto di riferimento simbolico di un movimento che la mano durissima dei militari non riesce a far sparire dalla scena politica. La politica stessa sembra avere pochissimi margini per esercitare una mediazione tra le parti, dopo il sangue degli ultimi due giorni. E, nonostante gli appelli delle cancellerie occidentali, il generale Abdulfattah Al-Sisi, capo delle Forze armate e regista della destituzione dalla presidenza della Repubblica di Mohamed Morsi, non vuole recedere da un confronto di natura militare con coloro che vengono definiti “terroristi”.

L’Onu invita alla moderazione – Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, riunitosi nella notte su richiesta del premier turco, Recep Tayyp Erdogan, ha invitato le parti a mostrare moderazione ma coloro in grado di esercitare una maggiore pressione sul Cairo, in realtà non vanno oltre le dichiarazioni di condanna. Obama contro la violenza in Egitto – «Deploriamo la violenza contro i civili, sosteniamo i diritti universali e basilari alla dignita’ umana, incluso il diritto a una protesta pacifica», ha detto ieri Barack Obama, interrompendo brevemente le proprie vacanze estive.

Il presidente americano ha annunciato che gli Stati Uniti hanno annullato le esercitazioni militari congiunte con l’Egitto previste per il prossimo mese e che Washington potrebbe troncare la cooperazione militare ma in realtà è stato Chuck Hagel, il capo del Pentagono, a rassicurare al telefono Al-Sisi che per adesso tale collaborazione è confermata, così come resta intatto, per il momento, l’aiuto finanziario di circa 1,5 miliardi di dollari che ogni anno Washington eroga al Cairo, e destinato in gran parte al settore militare egiziano.