Marsica

Corcumello, la gara dei talenti (no)strani

di Gioia Chiostri

In mezzo al fragore di rumori naturali, Corcumello, frazione di Capistrello, si è rivelato ieri un locus amoenus d’eccezione. Ha avuto luogo, difatti, il ‘Lillo’s sciò’ (si, proprio sciò, alla paesana) che, dalle ore 21 e 30 in poi ha vittoriosamente occupato la piazza centrale del paese. Cantanti, ballerini, attori (ovviamente tutti non professionisti) hanno calcato egregiamente il palcoscenico, regalando ad una piccola frazione, i bagliori dello spettacolo metropolitano, almeno per una sera.

Una giuria, composta dai personaggi ‘di spicco’ del luogo (preti, medici, insegnanti), come Don Innocenzo, il reverendo del posto, l’insegnante Rossana Vanani o il dottore Gino Palone, oltre al coordinatore dei giurati, Roberto Lumaca. Un presentatore oriundo di Corcumello, ma residente a Roma, Livio Masci, e una kermesse di ben 12 artisti locali, hanno dato il tono a quella che è stata definita «un’appendice della festa patronale, avuta luogo nei giorni appena passati». Un dietro le quinte che faceva pensare molto alle vecchie e romantiche serenate, col musicista del luogo Paolo Leone alla tastiera, inoltre, che ha permesso anche di dettare un sottofondo musicale alla serata.

Una specie di ‘Talent show’ versione rustica, che ha fatto divertire, commuovere e credere ancora nella vitalità di un paese che, diversamente, cadrebbe nel vuoto della dimenticanza. «Corcumello fa parte di ognuno di noi – con queste parole ha incominciato la serata Livio Masci – è la radice che ci proviene dai nostri nonni che qui abitarono. Non è giusto dimenticarsi di ciò che è stato, e Corcumello dovrebbe essere rispettato in quanto culla madre di una popolazione che sa farsi valere in ogni dove. Medici, insegnanti, professionisti, artisti, costruttori: da un retroterra rurale e contadino sono cresciute le piante più rigogliose. Dimenticarsi del paese per noi che qui non abitiamo più e che lo viviamo solo d’estate non è un atteggiamento di rispetto. Stasera si celebra l’appartenenza ad un ceppo, quello di Corcumello, che ci dà un retrogusto speciale, e ci lega tutti incondizionatamente».

La gara ha visto succedersi talenti per caso con talenti scoperti a caso, fra il popolo corcumellano. La giuria ha espresso le votazioni in base a tre canoni prestabiliti: la tecnica, l’originalità dell’esibizione, e la presa sul pubblico. Alla fine della nottata, premiati i primi tre classificati con corone d’alloro, a testimoniare la loro glorificazione a imperatori dello ‘sciò’. Due primi posti inoltre, ex aequo, si sono conquistati una cena per due presso l’agriturismo ‘Le Acacie’. Rosaria Pasqualucci e Alessandro Molinari, cantante la prima, esibita con un bellissimo pezzo di Mia Martini, ‘Gli uomini non cambiano’, ballerino di popping il secondo. Secondo posto per Aurora e Erica, due bambine talenti in ginnastica artistica, che recentemente hanno anche passato le selezioni a livello regionale nel Lazio. Terzo posto per Vincenzino Balestra, detto dagli abitanti del luogo, Zaccagnini (come il politico fra i fondatori di Democrazia Cristiana). Un comico sui generis, che ha imitato personaggi del luogo, politici (da Casini a Berlusconi), e colonne del calcio (Mughini).

Soddisfatti, entusiasti e appagati? Rosaria, 22 anni, studentessa di Giurisprudenza: «Ovviamente! Anche se il contesto è quello che è, fa sempre piacere sentirsi apprezzati. Io vivo a Guidonia, anche se le mie origini sono di Corcumello. Canto sin da quando ero una bambina, anche se, devo dire la verità, non ho mai frequentato alcun corso o scuola: quello che so, quello che riesco a fare, lo faccio grazie all’ascolto di brani musicali». Un timbro corposo, duro, un’interpretazione azzeccata, testimone della donna che combatte per vincere per una ragazza che, racconta, ha il canto nel Dna. «Il canto è sempre stata una prerogativa familiare, se così si può dire. Mia madre cantava, mia nonna cantava e canta tutt’ora. Grazie proprio ai miei nonni materni, sono diventata un’abitante occasionale di Corcumello, e il fatto di essere stata incoronata regina per una notte dalla sua popolazione, mi fa davvero piacere. Dedico la vittoria a mio fratello, primo sostenitore del mio talento, se così vogliamo chiamarlo, e a tutte le persone che mi vogliono bene. Per ora non penso al canto come ad una possibilità, anche se vengo apprezzata su più fronti. Per adesso voglio solo studiare».

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Alessandro Molinari, secondo primo posto, ma di tutt’altra arte, il ballo on the street, così ha commentato il successo di pubblico: «Ho 15 anni, abito a Roma e frequento l’alberghiero, questo il mio identikit in poche parole. Mi piace tantissimo ballare, lo faccio da tre anni e sono un autodidatta. La mia scuola è il mio gruppo di amici, guardo i passi dei ballerini pop, e tento di riprodurli a mio modo. Mi piace sperimentare, credo che l’anima del ballo sia proprio questa, l’assoluta creatività. Le nostre performance cominciano da un contatto di gruppo tramite social network, ci incontriamo in piazza, solitamente Piazza del Popolo, e cominciamo a ballare. Le mie radici corcumellane si scoprono grazie a mia nonna, che abita qui. Ho sempre trascorso l’estate a Corcumello, e nutro un affetto particolare per questo piccolo fazzoletto di terra. La vittoria la dedico alla mia famiglia e ai miei amici ballerini, nonostante il nostro corpo di danza non abbia ancora un nome, ma provvederemo presto».

Il [i]popping[/i], (detto anche [i]hitting[/i]) è uno stile di danza funk e danza hip hop basato sulla tecnica della rapida contrazione e successivo rilassamento dei muscoli. Un ballo particolare che mescola il pop con il funk, e che va ad essere espresso per le strade di grandi città. In una notte dove anche il verde dei prati e la roccia delle montagne hanno cominciato a credere d’essere vivi, per via del movimento interno ad un paese che raramente si fa sentire, si è celebrata la voglia d’arrivare corcumellana. Una qualità che pare insita in ogni persona del luogo che miri ad abbattere le muraglie cittadine.