
«Mai meno servizi sanitari, ma una diversa articolazione organizzativa», basata su «criteri a livello nazionale». Così il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale numero 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Giancarlo Silveri, ha presentato il nuovo atto aziendale che ha esaurito l’intero iter burocratico. L’atto aziendale, come sottolineato dai direttore generale, sarà operativo dal prossimo mese di settembre con delle direttive emanate dallo stesso manager della Asl provinciale dell’Aquila.
«Lo strumento programmatico – spiega Silveri – ha ricevuto il visto di corrispondenza alle linee guida nazionali da parte della Regione Abruzzo. L’iter è esaurito, con agosto e settembre si cominceranno a emanare le direttive in attuazione dell’atto». Un piano che ha dovuto tagliare i reparti, per esempio nell’ospedale dell’Aquila, «le unità operative complesse da 39 a 23 e le unità operative semplici da decine e decine a 30».
Dovendo tracciare un bilancio sul lungo iter di perfezionamento dell’atto aziendale, Silveri si dice contento di «aver fatto qualcosa che rispetta le direttive nazionali senza aver fatto scoppiare guerre di campanile che non sono utili a nessuno, e di non aver tolto ma aggiunto tutto quello che si poteva aggiungere a un assetto organizzativo che può consentire una sanità sempre migliore. Adesso la qualità della prestazione compete ai medici», rilancia passando la palla al personale.
Il direttore generale ha anche annunciato di aver bandito la gara di appalto per un valore di 12 milioni di euro per il recupero dell’edificio delle Medicine dell’ospedale dell’Aquila danneggiato dal terremoto del 6 aprile 2009.
«Una volta aggiudicata la gara arriveremo a dicembre o gennaio, penso e spero che per la fine del 2014 l’ospedale dell’Aquila sarà completamente recuperato – spiega il manager -. Se non si mettono in mezzo ulteriori problemi, entro gennaio al massimo avremo recuperato sia l’edificio delle chirurgie che il blocco parto, la parte dei trapianti – prosegue -. A quel punto avremo speso 36 milioni di euro. Considerando che non abbiamo avuto alcuna deroga sulle normative di gara, mi pare che altri edifici pubblici non siano stati nemmeno cominciati».