Politica

Regionali, Pezzopane: «Il Pdl vuole rinvio ad personam»

«Il dibattito in corso sulla data delle elezioni regionali in Abruzzo è davvero allucinante e vede impegnati, in un'azione ad personam, sia il presidente della Regione Chiodi che il presidente del Consiglio Pagano. La storia del risparmio delle risorse non se la beve proprio nessuno: se, in questi anni, Chiodi e Pagano avessero voluto risparmiare risorse avrebbero potuto farlo. Questa 'sensibilità' a fine legislatura è davvero sospetta e ha il solo scopo di tenersi saldi sugli scranni, alla faccia della democrazia e delle scadenze di legislatura». Lo dice la senatrice Stefania Pezzopane.

«Tra l'altro - continua Stefania Pezzopane - ci sono aspetti gravi quanto sottovalutati, in questa vergognosa vicenda. Primo: in caso di rinvio, la Regione verrebbe consegnata ad una paralisi visto che, come chiarisce il parere dell'Avvocatura dello Stato, dalla scadenza naturale del Consiglio regionale, a metà dicembre, fino alla proclamazione dei nuovi eletti, il presidente della Giunta e il Consiglio regionale si dovrebbero limitare agli atti di ratifica delle direttive europee, all'ordinaria amministrazione e agli atti urgenti ed indifferibili. Eppure, in una regione piena di problemi non si può certo governare solo con l'ordinaria amministrazione, e questo è un aspetto grave che Pagano omette».

«Secondo: per evitare - continua Pezzopane - il rischio di un giudizio di incostituzionalità sull'accorpamento tra elezioni regionali ed europee, l'Avvocatura dello Stato ritiene necessaria una modifica della legge elettorale regionale, che implicherebbe per i consiglieri una deliberazione di proroga delle attività da marzo a maggio, cosa che consentirebbe loro di avere sei mesi di stipendio in più e di rinviare di 6 mesi il taglio da 45 a 31 dei consiglieri regionali. E questo solo per gestire l'ordinaria amministrazione, e quindi in un regime di attività molto inferiore al normale. Questa sarebbe dunque una legge ad personam per i consiglieri regionali, per essere prorogati e lavorare meno. Terzo: tutto ciò comporterebbe, a causa della mancata programmazione, una serie di danni incalcolabili per la comunità abruzzese, i territori e le imprese, che avrebbero bisogno di ben altro per il lavoro, il sociale, la ricostruzione, il sostegno ai comuni in difficoltà, oltre al mancato taglio dei costi della politica».

«Queste - conclude la senatrice - sono solo alcune delle ragioni che dovrebbero indurre subito Chiodi e Pagano a chiudere questa penosa vicenda. Sarebbe inoltre utile ed importante che il presidente del Consiglio regionale Pagano rendesse noto l'intero parere dell'Avvocatura dello Stato e di tutelare nella sua veste istituzionale tutti gli abruzzesi, e non solo una parte dei consiglieri regionali che hanno come priorità i propri privilegi».