Attualità

Sisma Ischia, 130 anni fa il dramma

Era il 28 luglio 1883. A 130 anni dal terremoto che colpì l’isola d’Ischia, torna attuale il volume [i]Casamicciola 1883. Il sisma tra interpretazione scientifica e scelte politiche[/i].

Il libro è stato curato dagli esperti di vulcanologia, geofisica, ambiente e urbanistica dell’Università di Napoli “Federico II” Giuseppe Luongo, Stefano Carlino, Elena Cubellis, Ilia Delizia e Francesco Obrizzo e dall’Osservatorio vesuviano, sezione di Napoli dell’Ingv. Pubblicato dalla casa editrice Bibliopolis nel 2012, il volume ha partecipato al Primo Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica bandito dall’Associazione Italiana del libro.

Il saggio è stato presentato alla comunità scientifica e a un pubblico sensibile ai problemi dei rischi naturali all’Osservatorio vesuviano; alla Feltrinelli di Napoli; a Casamicciola, nella terra del terremoto; a Torre del Greco, città vesuviana tra le più esposte al rischio vulcanico e alla biblioteca Antoniana di Ischia, con un lusinghiero successo per la folta e attenta partecipazione.

Non è mancata la presentazione del volume a Roma, nel luogo dove vennero prese le decisioni politiche e promulgate le norme sui soccorsi nella fase dell’emergenza e sulla ricostruzione. La presentazione si è svolta il 27 settembre del 2012 a Palazzo Bologna con interventi di Stefano Gresta, presidente Ingv; Giuseppe Luongo, emerito dell'università di Napoli “Federico II”; Annibale Mottana, accademico dei Lincei; Paolo Nerozzi, vicepresidente Commissione Lavoro del Senato; Luigi Nicolais, presidente Cnr e Domenico Pantaleo, segretario nazionale Flc-Cgil. Il dibattito scientifico ha avuto come moderatore il giornalista scientifico Franco Foresta Martin.

Nel volume la parte introduttiva è dedicata al clima culturale e al dibattito in Parlamento per la promulgazione dei provvedimenti in favore della comunità colpita dal sisma, che permette di cogliere l’intesa tra scienziati e decisori politici nei primi decenni dell’Italia unita.

Nei capitoli successivi segue l’analisi critica dei contributi degli scienziati alla comprensione del fenomeno ed alle tecniche per la mitigazione del rischio sismico in un’area vulcanica e delle azioni del ministro dei Lavori pubblici finalizzate al soccorso e alla ricostruzione.

Protagonisti di questa vicenda politico-scientifica, archetipo di altre che seguiranno nel nostro paese, sono illustri personaggi del mondo scientifico, quali: Henry James Johnston-Lavis, impegnato professionalmente come medico e studioso dei fenomeni sismici e vulcanici; Luigi Palmieri, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, che realizzò un originale e primo sismografo elettromagnetico; Michele Stefano de Rossi, il primo a introdurre una moderna scala di intensità per i terremoti e a promuovere una rete sismica in Italia; Giuseppe Mercalli, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, che propose una nuova scala delle intensità dei terremoti e la classificazione delle tipologie eruttive universalmente riconosciute; Giulio Grablovitz, fondatore e direttore dell’Osservatorio Geodinamico di Casamicciola e il ministro dei Lavori pubblici, Francesco Genala.

di Maria Filieri