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Udu L’Aquila: «Scuole universitarie subito»

«Ad un anno dalla rimodulazione dell’organizzazione interna dell’Università degli studi dell'Aquila, l’Unione degli universitari dell’Aquila esprime forte preoccupazione in merito al continuo rinvio dell’istituzione delle scuole nell’ateneo del capoluogo abruzzese». A sottolinearlo, attraverso una nota, sono i portavoce dell’Unione degli universitari dell’Aquila (Udu).

«La Legge 240/2010, meglio nota come “Legge Gelmini” - prosegue la nota - ha stravolto completamente l’assetto delle università affidando ai dipartimenti sia la gestione della ricerca che delle attività didattiche. Contestualmente è stata affidata agli atenei piena autonomia di scelta in merito all’attivazione o meno di strutture di raccordo tra diversi corsi di laurea, le scuole per l’appunto, organismi essenziali per garantire una migliore organizzazione didattica. I rappresentanti degli studenti, in tutti i consessi, hanno più volte posto l’attenzione sulla priorità di istituire le strutture di raccordo. Il primo documento portato all’attenzione della commissione didattica risale al lontano 18 luglio 2012; ad esso sono succeduti numerosi interventi negli organi centrali e nei Consigli di dipartimento, mozioni del Consiglio studentesco e, non ultimo, il documento stilato dall’Udu L’Aquila per le elezioni del Rettore».

«Le scuole - argomentano i portavoce dell'Udu - a nostro avviso ricoprono un’importanza fondamentale, sia per quanto riguarda l’organizzazione dei corsi, sia per l’omogeneità nei percorsi formativi. Esempi eclatanti sono i casi della scuola di medicina, della scuola di ingegneria e della scuola socio--psico--pedagogica. Tre esempi che seppur per motivazioni diverse, evidenziano un’oggettiva necessità di raccordo tra diversi corsi di studio in termini di organizzazione della didattica, di spazi e di risorse umane».

«La mancata istituzione delle scuole - aggiungono i portavoce dell'Udu - danneggia non solo gli studenti attualmente iscritti, ma anche le potenziali matricole, a causa della notevole confusione nell’orientamento in ingresso dovuta all’attuale conformazione del manifesto degli studi. Riteniamo opportuno ribadire inoltre che le scuole dovranno rispecchiare le funzioni e la composizione previste dallo Statuto. Esse non possono in alcun modo essere rimpiazzate da differenti modalità di coordinamento di Presidenti di Cad o altre forme di raccordo. Al contrario, in alcuni casi si sta assistendo ad una vera e propria sostituzione di quelli che sono organi previsti dallo Statuto, con riunioni ufficiose su temi di importanza rilevante e, fatto ancora più grave, in assenza della rappresentanza studentesca. La realtà dei fatti ad oggi appare piuttosto paradossale perché, nonostante una delibera assunta a stragrande maggioranza dal Senato Accademico in merito alla volontà di istituzione delle scuole, gli scontri interni all’ateneo stanno causando un ritardo divenuto oramai inaccettabile. Con la non istituzione delle scuole si è creato un forte ritardo che ha indubbiamente inficiato il rapporto tra strutture di ateneo e organizzazione della didattica. Le resistenze all’istituzione sottointendono ad una visione dei dipartimenti come “spartizione di potere d’Ateneo”, a danno dell’utilizzo efficace delle risorse umane e strutturali e dunque a danno della capacità dell’Ateneo di mantenere un forte e radicato insediamento».

«Riteniamo inaccettabile - concludono i portavoce dell'Udu - che l’istituzione delle Scuole sia il terreno di uno scontro che, per l’ennesima volta, vede come campo di battaglia le questioni didattiche, e quindi gli studenti. Chiediamo, pertanto che, in accordo con la delibera assunta dal Senato Accademico l’8 Marzo scorso, si cambi immediatamente rotta rispetto all’attuale situazione di immobilismo».

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