Abruzzo, «drastico taglio dei servizi postali»

«E’ doveroso informare tutta l’opinione pubblica sulla direttiva drastica di riduzione delle zone di recapito che Poste Italiane in questi giorni ha effettuato sul territorio nazionale ed in particolare in Abruzzo. L’Azienda Poste avrebbe dovuto e potuto esplorare altre strade quella di investire nei nuovi settori quali l’e-commerce, il corriere espresso, vendita dei telefonini visto che è anche gestore di una rete telefonica “Poste Mobile” con una innovazione di tecnologia con i servizi integrati e così poteva risollevare la crisi del prodotto postale e questo avrebbe evitato il consistente calo di fatturato, i manager dell’Abruzzo non hanno fatto nulla per scongiurarlo nonostante siano super pagati». A comunicarlo è la Uil Poste Abruzzo.
«Invece – si legge nella nota – si è scelta la strada dei tagli così ripartiti al netto dei reimpieghi: meno 37 zone di recapito nella Provincia di Chieti, meno 34 zone di recapito nella Provincia dell’Aquila, meno 39 zone di recapito nella Provincia di Pescara, meno 109 unità al CMP di Pescara (centro di meccanizzazione postale), meno 46 zone di recapito nella Provincia di Teramo».
«Poste Italiane – prosegue la nota – ha messo in campo nella Regione Abruzzo una serie di promozioni inutili di personale con passaggi di categoria alla qualifica superiore di decine di unità senza badare minimamente alla spese ed al costo che questi rappresenta per l’azienda oltre ad assegnare le unità dirigenziali e personale quadri dal Lazio all’Abruzzo pagando indennità di missioni costosissime quando noi in Abruzzo abbiamo personale di quadri sposizionati (che non ricoprono il loro ruolo) che l’Azienda non si è preoccupata di ricollocare nonostante esista un accordo con le organizzazioni sindacali Nazionali di ricollocare gli stessi nella fase di riorganizzazione».