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Orso ucciso, Lav: «2mila euro per chi dirà chi è stato»

Una ricompensa da 2 mila euro a chi fornirà informazioni utili ad identificare gli autori dell'uccisione dell'orso Stefano, avvenuta domenica scorsa sul versante molisano del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. A offrire la somma è la Lega Antivivisezione (Lav), che chiede «indagini veloci ed efficaci».

«Chiediamo alla Procura della Repubblica competente e alle forze di Polizia, in primo luogo al Corpo Forestale dello Stato, che chi ha compiuto quest'atroce gesto sia identificato con indagini veloci ed efficaci, mediante stringenti accertamenti tecnici, anche con il coinvolgimento dell'Istituto di medicina forense veterinaria di Grosseto, mediante l'autopsia dell'orso e l'esame dei proiettili», afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav Caccia e Fauna selvatica.

«Chiediamo al ministero dell'Ambiente di potenziare controlli e tutela delle specie protette, garantendo risorse adeguate al Parco», prosegue Vitturi.

«Chiediamo inoltre che il recepimento della Direttiva 2008/99/ce del Parlamento Europeo sulla tutela penale dell'ambiente, che chiedeva agli Stati membri sanzioni efficaci per chi uccide specie protette, sia riformulato inserendo nel Codice penale una specifica ipotesi delittuosa che preveda sanzioni adeguate, tra cui certamente il carcere e la revoca permanente del porto d'armi nonché l'interdizione dallo svolgimento di qualunque attività che preveda l'uso di animali, per chi commette tali atrocità».

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