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Avezzano, «Stop al far west dei dehors»

Stop al far west dei [i]dehors[/i] ad Avezzano. Per mettere fine al «libero arbitrio» che ha visto «nascere strutture non proprio consone ai contesti architettonici, soprattutto nel centro della città, la giunta comunale ha fissato regole più stringenti e individuato i modelli ideali di dehors». A renderlo noto è l'amministrazione comunale di Avezzano.

«Una città moderna che guarda al futuro - spiega il sindaco Giovanni Di Pangrazio - deve crescere seguendo delle linee guida, indicate dagli amministratori, mirate a salvaguardare l'interesse collettivo».

Per eliminare incertezze o licenze interpretative e permettere agli uffici di verificare “de visu” la corrispondenza tra i progetti presentati e le strutture realizzate, l'esecutivo di governo cittadino ha stabilito il nuovo “modus operandi” nel settore dei dehors per meglio coniugarli al tessuto urbano e alla sensibilità dei cittadini. «Alcuni manufatti esistenti - argomenta l'assessore alle Attività produttive, Gabriele De Angelis, rappresentano delle presenze inadatte per la città di Avezzano, anche di natura estetica».

L'amministrazione comunale di Avezzano comunica che «per i dehors fissi cambiano anche le tariffe per l'occupazione di suolo pubblico stabilite dall'amministrazione precedente, che non coprono neanche i mancati guadagni per i parcometri sacrificati». Quelle strutture «spesso imponenti e fonti di profitto per i titolari» che, per scopi prettamente privati, occupano importanti spazi cittadini e parcheggi, «non producono un ristoro adeguato per la pubblica amministrazione e la collettività tutta», aggiunge il sindaco Di Pangrazio.

«Il riordino - spiega - è mirato anche a garantire il diritto alla mobilità per i portatori di handicap, le mamme con i passeggini o semplicemente le persone che vogliono fare una passeggiata, a volte ostacolata da tavoli e sedie che occupano i marciapiedi».

Nuove regole, ma anche dehors a tempo. La giunta ha dato infatti il via libera al Suap per il rilascio di concessioni provvisorie, in deroga alle norme vigenti: «tavoli e sedie oppure tavoli e sedie coperte da ombrelloni ai titolari di attività ricadenti all’interno delle aree pedonali in occasione di manifestazioni commerciali, feste paesane e di strada, sagre, fiere per il tempo strettamente coincidente con la chiusura della strada e purché l’occupazione avvenga senza pregiudizio per la sicurezza delle persone, la salubrità dei luoghi e i diritti di terzi».

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