Cronaca

Sesso e droga, arresti nell’Aquilano

La squadra mobile dell’Aquila ha eseguito 27 misure cautelari e varie perquisizioni domiciliari che hanno consentito di sgominare quella che, secondo gli inquirenti, è «una vera e propria associazione per delinquere volta al traffico di droga, smerciata in tutta la provincia aquilana».

Le indagini hanno evidenziato l’esistenza sul territorio marsicano di un folto gruppo di cittadini marocchini dediti, «in forma associata e stabile», allo «spaccio di cocaina ed hashish», con la presunta collaborazione di cittadini italiani.

Dalle indagini è emerso che la struttura organizzativa sarebbe ben consolidata e collaudata in compiti e ruoli. Due cittadini stranieri, in particolare, rivestirebbero ruoli direttivi, seguiti da una «folta manovalanza di connazionali con funzioni di pusher, e di italiani che avrebbero fornito una collaborazione costante in qualità di «intermediari e subcedenti».

Quella che gli inquirenti ritengono una «notevole richiesta» di droga ha reso fondamentale l’aspetto logistico. Secondo la polizia i membri sarebbero una cinquantina, organizzati in una struttura «perfettamente in grado di gestire il grande bacino d’utenza composto da numerosi giovani consumatori, attratti sia dalla diversificazione dell’offerta che dalla qualità del prodotto, sempre disponibile».

Uno dei cittadini stranieri coinvolti, residente a Luco dei Marsi, è indagato oltre che per spaccio di droga, anche per il reato di sfruttamento della prostituzione di ragazze «’utilizzate’ al fine di permutare con la cessione di droga la prestazione sessuale a favore dei clienti, pusher marocchini». L’uomo, secondo la polizia, sarebbe anche dedito «ai furti in abitazione ed agli esercizi commerciali».

L’operazione è stata battezzata “Karkouba”, dal nome, in dialetto marocchino, che i membri della presunta organizzazione utilizzavano per la droga.

L’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica dell’Aquila, è anche volta al contrasto all’immigrazione clandestina: tutti i clandestini che verranno rintracciati saranno oggetto di provvedimenti di espulsione con eventuali accompagnamenti presso vari Cie presenti sul territorio italiano.

La vasta operazione antidroga ha riguardato gran parte del territorio e avrebbe come epicentro il paese di Luco dei Marsi, nel quale risiedono numerosi cittadini di origine marocchina, che, secondo la polizia avrebbero provocato «diversi problemi sul territorio tali da attirare, nel mese di dicembre 2012, l’attenzione dei media nazionali» e «un’interrogazione parlamentare all’allora ministro Cancellieri da parte dell’allora senatore Giovanni Legnini, per l’allarme criminalità sul paese», nel quale si stavano addirittura formando delle «ronde di così detti giustizieri contro gli stranieri».