Cialente: «Protesta continua, noi come emiliani»

7 giugno 2013 | 16:28
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Cialente: «Protesta continua, noi come emiliani»

«La protesta continuerà finché la ricostruzione dell’Aquila non riceverà la stessa attenzione ricevuta dai fratelli emiliani. A costoro lo Stato ha restituito speranza offrendo certezze per una completa ricostruzione. Gli aquilani, colpiti da una tragedia ben maggiore, hanno diritto alle stesse speranze e alle stesse certezze»: lo dichiara il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, commentando, in una nota, le parole del sottosegretario Giovanni Legnini in un’intervista apparsa oggi sul quotidiano [i]Il Messaggero[/i].

Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, si legge nell’intervista, «Cialente fa bene a difendere la città: mi auguro possa farsi promotore della cessazione delle forme clamorose di protesta».

«Devo dare atto a Legnini di essersi battuto insieme alla senatrice Pezzopane per assicurare il finanziamento di 1,2 miliardi al cratere aquilano. Lo ringrazio a nome di tutti. Ma Giovanni sa che, se questo risultato si è ottenuto, si deve solo e unicamente alla mobilitazione della Città e a quelle che Egli definisce ‘forme clamorose di protesta’». Per Cialente, occorre «mantenere lo stato di mobilitazione e vigilanza alla luce del pessimo trattamento sinora ricevuto con meccanismi di governance che hanno causato ritardi inaccettabili».

«Non abbiamo mai chiesto il miliardo e due per il cratere, né tantomeno gli 830 milioni per L’Aquila, in un’unica soluzione. Noi abbiamo bisogno che la somma, con il meccanismo di anticipazione, venga dato come cassa nel 2013 per 376 milioni e 842.718 euro, 21 milioni e 190.291 euro per il 2014-2015. Con queste anticipazioni saremmo in condizioni di rispettare il cronoprogramma e ricostruire in tre anni l’asse centrale».

«Può essere – si chiede Cialente – che il Governo non riesca a imporre alla Ragioneria dello Stato un’anticipazione di appena 420 milioni in 3 anni?». Per il sindaco si potrebbero recuperare le somme ‘bruciate’ per assistenza alla popolazione. «Ma la Ragioneria non ha mai voluto sentirci, affetta da preclusiva sordità centrale che meriterebbe l’attenzione della Corte dei Conti. In queste ore il Governo dovrà impegnarsi per assicurare il finanziamento 2014-2019, battendosi in Europa per il riconoscimento del meccanismo della Cassa Depositi e Prestiti. Il Comune chiederà di incontrare la Commissione europea. Spero che il Governo Italiano venga con noi».