Attualità

Senato: 1,2 miliardi per ricostruire L’Aquila

E’ stato approvato l’emendamento del relatore del decreto emergenze per un finanziamento di 1,2 miliardi di euro da destinare alla ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni del cratere. Questo fondo, derivante da un aumento delle tasse sulle marche da bollo, viene scaglionato in 200 milioni l’anno per 6 anni.

L’emendamento recepiva una proposta della senatrice del pd, Stefania Pezzopane che, assieme alla senatrice del Pdl Federica Chiavaroli, spiega: «E’ un primo passo importante. Su questo svilupperemo un’ulteriore iniziativa, per consentire la possibilità di anticipazione bancaria, con il sistema della convenzione Abi-Comuni, che purtroppo non è stato possibile approvare già ora per un diniego della Ragioneria generale dello Stato e del Mef, che vogliono approfondire la metodologia per non produrre indebitamento».

Un altro emendamento approvato dalle commissioni del Senato è quello del governo (che recepisce una proposta della senatrice Pezzopane) che acconsente a una deroga ai vincoli del patto di stabilità per 30 milioni di euro a favore degli investimenti degli enti locali del cratere. Approvato anche l’emendamento, nella sua quarta versione, per la proroga dei precari dei comuni e della Provincia dell’Aquila che sono stati impegnati nella ricostruzione. Lo stanziamento in questo caso è 2 milioni 780 mila euro.

Sono stati approvati, inoltre, emendamenti per il sostegno al Comune e alla Provincia dell’Aquila, per l’affitto delle sedi provvisorie, nuove regole per l’assistenza alla popolazione e nuove misure per l’accelerazione delle procedure. «Non è stato facile, c’era molta ostilità iniziale, ma il coinvolgimento delle diverse forze politiche, dei presidenti delle rispettive commissioni e dei ministeri competenti, hanno permesso di ottenere questi primi risultati. Ringraziamo, tra i tanti – concludono le senatrici – il sottosegretario De Vincenti che ha seguito tutti i lavori delle Commissioni e le nostre sollecitazioni e richieste».

«Abbiamo smosso le montagne. Fino a stanotte sembrava tutto nero, ma il lavoro costante e impegnativo e l’appoggio incondizionato dei miei colleghi senatori, del Pd e non solo, hanno consentito di ottenere risultati fino a ieri impensabili. So benissimo che dovremo continuare ad impegnarci, perché quanto ottenuto non è sufficiente, ma nel decreto emergenze siamo riusciti ad inserire il principio che la ricostruzione dell’Aquila e dei comuni del cratere è una questione nazionale che merita una legge ed una programmazione di risorse nel tempo». Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, a conclusione dei lavori delle commissioni 8a e 13a, che hanno approvato il testo del decreto legge sulle emergenze, che approderà nell’Aula del Senato nel pomeriggio.

«Ha fatto bene il sindaco Cialente ad alzare i toni – dice ancora Stefania Pezzopane – e bene ha fatto il governo ad ascoltarlo».

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LA REAZIONE DI CIALENTE

«Le notizie che arrivano da Roma, questo pomeriggio, tracciano indubbiamente un quadro meno oscuro di quello che si andava delineando nelle prime ore della mattina, quando il Governo bocciava pretestuosamente tutti gli emendamenti proposti dal Comune dell’Aquila per poter affrontare le emergenze legate, in particolare, all’assistenza alla popolazione.

Di questo devo ringraziare soprattutto il Sottosegretario Legnini, che ha compreso la gravità della situazione anche dell’ordine pubblico che si andava delineando a L’Aquila e la Senatrice Stefania Pezzopane, che ha inchiodato i lavori della commissione bilancio sui nostri emendamenti, mentre si susseguivano frenetici incontri e contatti telefonici con il Governo e la Ragioneria dello Stato.

Nell’esprimere soddisfazione per questi risultati, devo rimarcare che questo altalenare di promesse o di posizioni contrarie, ci costringe ad un lavoro massacrante e snervante, ben diverso dal trattamento che è stato riservato alla vicenda Emiliana e che ha trovato tutt’altra solidarietà istituzionale.

Per quanto riguarda l’emendamento di 1,2 mld spalmato su 6 anni devo rilevare che, a tutt’ora, non è ancora chiaro se i proventi dell’aumento delle marche da bollo relative al 2013 pari a 98mln di euro siano stati assegnati al finanziamento delle missioni militari all’estero oppure siano stati assegnati al Cratere.

Ciò non toglie che io debba esprimere ancora la mia insoddisfazione nel segnalare, per l’ennesima volta, la necessità assoluta che una parte del miliardo e 2 (che ricordo essere stata da me chiesta per il Cratere quando al Comune dell’Aquila occorrono subito 800 mln) debba essere resa anticipabile con cassa e competenza negli anni 2013-14 e 15, unico modo per rispettare il crono programma del Comune dell’Aquila, crono programma condiviso dal Presidente Letta che si è impegnato a rispettarlo finanziandolo di anno in anno per la somma prevista.

Altrimenti, 200mln l’anno, in 6 anni, saranno del tutto insufficienti per ricostruire in tempi compatibili con le scelte di vita e le speranze dei cittadini.

Ribadisco che l’accordo sottoscritto la settimana scorsa al Senato tra me ed il Governo, oltre il finanziamento di 1 mld e 2, prevedeva questa possibilità attraverso un meccanismo di anticipazione bancaria, di cifre peraltro modeste, da concedere direttamente ai proprietari delle case.

L’emendamento era stato presentato per conto del Governo direttamente dal relatore Esposito ma la Ragioneria dello Stato, quindi il Ministero dell’Economia, hanno fatto marcia indietro. Non va bene.

La previsione di una parziale anticipazione è aspetto centrale, poiché il Comune dell’Aquila è ormai nelle condizioni di dare avvio, quest’anno a cantieri per oltre 2 miliardi di euro già sulla base dei soli progetti presentati ed in gran parte già approvati ai primi del mese di maggio».