
«A leggere i giornali del giorno dopo viene da dire, amaramente, che non è solo la classe politica a disinteressarsi del futuro dell’Aquila: una città e una comunità che non sembrano aver diritto ad un centesimo dello spazio dedicato al discutibile passato di Giulio Andreotti». A sostenerlo è il professore associato di Storia dell’arte moderna Università degli studi di Napoli ‘Federico II’ Dipartimento di Studi umanistici, Tomaso Montanari, ideatore del corteo degli storici dell’arte domenica scorsa nel centro storico del capoluogo abruzzese, commentando la decisione del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che ieri ha riconsegnato la fascia tricolore in segno di protesta.
«Di fronte a tutto questo – ha aggiunto – ripetiamo con forza: l’Aquila è una tragedia italiana, non un problema locale. Il centro monumentale dell’Aquila appartiene alla Nazione: ora la Nazione deve essere al servizio dell’Aquila. Quanti chilometri di Tav vale una città come l’Aquila? E qual è la vera priorità? Come hanno detto, con i loro cartelli, gli studenti di storia dell’arte venuti da Napoli non c’è più tempo per aspettare domani: il momento di restituire l’Aquila e i suoi monumenti ai cittadini aquilani e alla nazione italiana è ora».
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