
Seconda giornata di confronto sulla qualità, quella che ha animato il programma del Salone dei Prodotti tipici dei Parchi d’Italia. La giornata è stata dominata da due convegni organizzati in collaborazione con Federparchi e Symbola, fondazione per le qualità italiane. Doppio appuntamento, la mattina con il workshop “Nuovi modi per raccontare i territori italiani”, nel pomeriggio il convegno-dibattito “Un marchio per riconoscere e comunicare la qualità”.
Il primo appuntamento è stato l’occasione di lancio di due progetti relativi alla comunicazione nelle aree protette, il progetto Pollino People experience e la campagna di promozione delle Aree Marine protette le Magie del mare, illustrati dal direttore di Symbola, Domenico Sturabotti e dal segretario generale della Fondazione, Fabio Renzi. Particolare la campagna realizzata da Symbola in collaborazione con la Rainbow, colosso italiano che ha creato le Winx, fatine che difendono l’ambiente e che per la campagna viaggiano e raccontano le aree marine protette italiane. Il video sarà presentato ufficialmente la prossima settimana.
All’incontro ha partecipato una delegazione in arrivo dalla Spagna, creatrice del progetto Parco a taula, firmato dalla Deputatiò de Barcelona per valorizzate i prodotti agro-alimentari, la gastronomia, le valenze ambientali e culturali dei territori e delle comunità locali dei parchi. Il progetto, ha illustrato Xavier Roget, a capo della deputazione, non solo ha qualificato l’eccellenza del territorio spagnolo, ma ha costruito un sistema, partendo dalle tipicità, fino ad arrivare agli agricoltori, agli albergatori, alla rete dell’accoglienza turistica dell’intero territorio.
Nel pomeriggio, dopo la firma di un protocollo di collaborazione fra la Deputaciò de Barcelona, Federparchi, Legambiente e Symbola, si è fatto il punto sui marchi di qualità nelle aree protette italiane. Confronto a più voci, all’incontro coordinato dal segretario generale di Symbola Fabio Renzi, al quale hanno partecipato realtà che hanno avviato un percorso di tutela dei prodotti tipici dei parchi. Fra queste il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che per bocca del direttore Marcello Maranella ha annunciato il recentissimo riconoscimento del marchio del Parco per i prodotti tipici in esso prodotti.
«Una buona notizia – ha detto Maranella a conclusione della carrellata sulla qualità e sull’iter che tanti parchi hanno avviato per vedersela riconosciuta – perché dopo tanti anni di richieste, impegni, lavoro, specializzazione, siamo riusciti a ottenere dal Ministero delle Politiche agricole un riconoscimento che è un primo passo. Ora, insieme a Symbola, Federparchi e Legambiente, abbiamo bisogno di fare gli altri passi, perché le risorse sono diventate sempre più risicate, ma la passione, la voglia e la costanza che i nostri impiegati hanno messo per arrivare a questo risultato non può essere vanificata, va capitalizzata».
Altri parchi ci sono riusciti, ha confermato Antonio Alvaro commissario straordinario del Parco Nazionale dell’Aspromonte: «Siamo riusciti a coinvolgere 37 comuni dentro il Parco – ha detto – abbiamo reso protagoniste le imprese, le associazioni di categoria per rilanciare l’economia del parco, indotto che anima il mercato del territorio ed evita che le aree interne si spopolino».
Costruisce un’opportunità anche il Parco nazionale della Majella, Simone Angelucci dell’ufficio Biodiversità del parco: «Siamo in fase di disciplinare, processo che arriva alla definizione del marchio. Dietro c’è un progetto qualità per zootecnia estensiva attivo da 10 anni e uno per le semine. Così abbiamo creato un gregge nel parco e un rapporto positivo con i 79 allevatori che hanno aderito, procedendo di pari passo alla tutela e al recupero delle semine».
Fare rete con il territorio si può anche seguendo l’esempio della Legacoop Abruzzo, come ha raccontato il presidente Fernando Di Fabrizio, con il progetto Terra dell’Oasi, marchio gratuito nato in sinergia con il Wwf, a cui hanno aderito dieci cooperative e che ha portato la qualità nella grande distribuzione e aperto una porta sicura e garantita al territorio. Fare rete anche sul territorio, la proposta del presidente dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, Benigno D’Orazio, per coniugare iniziative, aree, prodotti e il progetto di un marchio legato al turismo.
All’unione si può arrivare condividendo percorsi burocratici e imprenditoriali, ha spiegato Gerardo Delfino, dirigente ricerca dell’Inea, che ha raccontato gli sforzi fatti in Basilicata dal Parco del Pollino ed esortato a perorare la causa di un marchio per certificare la qualità e rivitalizzare l’economia nel perimetro dell’area protetta. Come accade anche in Sardegna e Corsica, l’esempio è quello portato da Vittorio Gazale, direttore del Parco Regionale di Porto Conte, che mette insieme Sardegna e Corsica e chiede sinergie anche alla dirimpettaia toscana.
Moniti ed impegni raccolti da Fabio Renzi: «Federparchi, Legambiente e Symbola hanno iniziato un percorso – ha concluso – è per noi un piacere accompagnare la crescita dei Parchi in nome della qualità e della tutela di tutto ciò che essi rappresentano in termini ambientali ed economici».