Politica

Tutela orso marsicano, la ricetta della Regione

In risposta ad un comunicato del Wwf, la Regione Abruzzo intende divulgare, attraverso una nota, le iniziative che sta attuando per la conservazione dell'orso bruno marsicano. «Iniziative - si legge - peraltro note al Wwf in quanto presente all'incontro convocato il 10 aprile scorso».

«Consapevole che la tutela della popolazione di orso bruno marsicano è indissolubilmente legata a una corretta gestione sanitaria degli ecosistemi nei quali questa specie sopravvive, la Regione Abruzzo nello svolgimento dell'Azione C2 del progetto Life Arctos "Conservazione dell'orso bruno: azioni coordinate per l'areale alpino e appenninico" ha redatto una proposta di piano di gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela del plantigrado, per istituire un sistema permanente e continuo di monitoraggio sanitario delle specie animali domestiche e selvatiche».

«Sono state, inoltre, individuate - si legge - 10 malattie come potenzialmente pericolose per l'orso, che possono essere trasmesse dal bestiame e da altre specie domestiche come i cani. Nell'ambito di queste iniziative tendenti alla salvaguardia dell'ecosistema, la Regione ha promosso una serie di incontri pubblici con le diverse categorie interessate (cacciatori, allevatori, medici veterinari). In particolare, grazie alla collaborazione dei cacciatori di cinghiale della zona di protezione esterna del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, sono stati raccolti 70 campioni dagli animali cacciati onde poter condurre indagini scientifiche ed epidemiologiche».

«Inoltre - spiega la Regione - grazie alla collaborazione con l'Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo "G. Caporale", sono stati invitati i medici veterinari e i biologi delle aree protette a indicare le consistenze delle popolazioni canine presenti nell'areale dell'orso e le aree potenzialmente a rischio per i contatti fra cani e orse con piccoli, in modo da poter studiare la migliore strategia per condurre una campagna di vaccinazione dei cani».

«I costi dei vaccini - si legge in conclusione - saranno interamente sostenuti dalla Regione con fondi del Life Arctos grazie ad una rimodulazione della spesa già chiesta in precedenza. Potranno essere acquistati circa 7000 vaccini con cui cercare di limitare la diffusione di agenti patogeni dai cani all'orso. La somministrazione dei vaccini verrà effettuata grazie alla collaborazione con i servizi veterinari delle Asl e con quelli delle aree protette».