Democratiche dell’Aquila, «Solidarietà a Pezzopane»

22 aprile 2013 | 14:34
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Democratiche dell’Aquila, «Solidarietà a Pezzopane»

«Sono giorni bui democrazia ed è urgentissimo ragionare in senso costruttivo, lavorare per trovare soluzioni che consentano alle persone, alle famiglie, agli artigiani, a quella piccola e media imprenditoria che è la base dell’economia nel nostro Paese di vedere la luce alla fine di un tunnel che, ad oggi, pare senza fine». lo scrivono in una nota le democratiche dell’Aquila.

«In questo contesto amarissimo e complesso per il Paese e per la democrazia – continuano – accade che il dolore e la rabbia per lo “spettacolo” indecente offerto dal Parlamento scateni “cacce alle streghe”. Nel ribadire l’assoluta e urgentissima necessità di rinnovamento nella qualità, per il bene delle persone e dei territori, riteniamo ingiusti e pretestuosi gli attacchi subiti in queste ore dalla senatrice Stefania Pezzopane che ha espresso, come sua abitudine, con assoluta chiarezza e trasparenza la propria posizione».

«Riteniamo – spiegano – che la candidatura al colle di Franco Marini sia risultata debole sin dalla sua proposta e non, sia chiaro, per rinnegare la caratura politica di uno dei padri fondatori del Pd, ma semplicemente perchè vissuta, da tanti, come un “no” a quel rinnovamento chiesto a gran voce dalla maggioranza degli italiani e da larga parte della base Pd. Poi, la candidatura di Romano Prodi approvata dall’intera assemblea degli elettori democratici al mattino è stata disconosciuta in sede elettiva da centouno parlamentari e tra questi non c’era Stefania Pezzopane che ha espresso nell’urna il suo voto per il candidato presidente proposto dal Pd. Dei centouno, ad oggi, non v’è traccia; questi avrebbero potuto e dovuto, in ragione delle condizioni gravi in cui versa il Paese e quale atto di correttezza politica, esprimere un dissenso nei momenti precedenti e non minare la proposta del partito nell’atto del voto».

«Puntare il dito contro la senatrice aquilana – si legge in conclusione della nota – potrebbe, quindi, apparire necessità strumentale di chi ha mal digerito un risultato travolgente di Stefania Pezzopane.

Basta polemiche. La crisi uccide le persone! Abbiamo un Paese da salvare, il nostro Paese e con esso le nostre vite, il futuro nostro e dei nostri figli».