Attualità

La primavera aquilana

di Giovanni Baiocchetti

L’assaggio d’estate di questi giorni di metà aprile fa venir voglia di una passeggiata o una “partitella” all’aperto per godere di questo repentino passaggio dall’inverno alla primavera piena.

I parchi dell’Aquila si riempiono di gente di ogni età: c’è chi passeggia, chi gioca a rugby, chi a calcio, chi a pallavolo, chi a golf, chi a frisbee, chi fa slackline, chi porta a spasso il cane e chi ne approfitta per la prima tintarella di stagione.

E’ bello vedere gente che fa attività fisica all’aria aperta: è salutare, è gratuito ed è un modo in più per socializzare, specialmente in un periodo in cui molti luoghi di ritrovo storici della città sono ancora inaccessibili.

Chissà se la primavera, rinascita della natura, non rappresenti anche per L’Aquila l’inizio della vera rinascita. Anche da un punto di vista meteorologico, l’avvio della bella stagione rappresenta la fine di una fase dell’anno di raccoglimento e, in un certo senso, di solitudine e di ripiegamento su se stessi e sui propri problemi, l’inverno. Adesso, invece, è come se la città si risvegliasse per ritrovare il piacere del calore e della vita che le manca.

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Siamo stati al Parco del Sole, dove la cornice è unica: prato verde, alberi in fiore e la maestosa facciata della basilica di Collemaggio, con i suoi masselli bianchi e rosa che al tramonto riflettono il colore caldo di questo sole primaverile.

Ciò che maggiormente colpisce è il contrasto tra il silenzioso centro storico, semi-abbandonato, e il vivace Parco del Sole, segno di una città che vuole tornare a vivere a pieno ritmo.