
Cialente, come il signor Bonaventura con un miliardo nella valigetta. Questa la caricatura che per il vice presidente della Regione Giorgio de Matteis, sintetizza «la scampagnata» romana. «La verità – rilancia – è che il sindaco e il ministro Barca stanno continuando a giocare sulla pelle degli aquilani. Non glielo consentiremo più. Da quando è finito il commissariamento siamo allo sbando. Se il governo solo ora ha capito, allora Barca non aveva capito niente? Non possiamo continuare a raccontare favole altrimenti la gente continua ad andare via. Sempre più aquilani cambiano residenza».
Poi il ramoscello d’Ulivo: «Convergiamo tutti sugli stessi obiettivi. Il problema non è di destra o di sinistra. Se Bonaventura vuol continuare ad essere preso in giro, noi no». Non è più rinviabile dunque per De Matteis un consiglio comunale straordinario in cui, non il sindaco, ma l’assessore Di Stefano, spieghi come stanno le cose: «é da merli credere che Napolitano (il cui mandato è finito, ieri il voto per il nuovo presidente) potesse fare un decreto per dare un miliardo all’Aquila».
Per De Matteis dunque è arrivato il momento di studiare il modo, lavoro che tocca alle due senatrici Pezzopane e Blundo, per trasferire i soldi della delibera Cipe sulla cassa depositi e Prestito. «Prendiamo atto della disponibilità di Catricalà – continua – Ma siamo di fronte ad una presa in giro epocale. Solo un mese fa Barca diceva i soldi ci sono, non gufate. L’emergenza in Emilia durerà fino al 2014, mentre all’Aquila si è fatto il contrario. Che non c’erano i soldi utilizzabili si sapeva da un anno e mezzo, lo sapeva anche Cialente».
Secondo il vice presidente della Regione a Roma si è fatta una Figura patetica. Un cenno infine alla legge i giovani: il tempo è scaduto martedì il comune dovrà dirci come vuole spendere 4 milioni e mezzo di euro.