Attualità

Sisma: prima il dolore, poi la protesta

di Antonella Calcagni

«È giusto che la città si ritrovi unita nel dolore il 5 e 6 aprile, dal sette aprile invece comincerà la protesta». Un avvertimento quello dell’assessore Stefania Pezzopane che fa il paio con il grido di battaglia lanciato dal sindaco Massimo Cialente solo qualche giorno fa. «Lo stallo politico sta compromettendo la città – continua la Pezzopane – dobbiamo portare qui lo Stato che non c’è. Sono fermi i provvedimenti per il rifinanziamento, c’è molta preoccupazione. Non abbiamo risposte neanche sui precari. Non c’è un governo che si prenda responsabilità. Il governo Monti continua a dire che ci sono i soldi ma sappiamo che non ci sono. Gli aquilani sono disorientati e questo non va bene perché abbiamo davanti dieci anni di lavoro terribile».

Quest’anno la fiaccolata (c’è perfino il raccoglitore delle fiaccole targato Asm) è stata anticipata alle 22, per dare modo anche ad anziani e bimbi piccoli di partecipare. Non partirà dalla fontana luminosa, ma da via XX settembre all’altezza del bivio che porta alla stazione ferroviaria. Passerà dinanzi alla casa dello studente per approdare in piazza Duomo verso mezzanotte. Antonietta Centofanti ha annunciato che sfilerà uno striscione fatto dagli studenti con i nomi delle vittime dei fuori sede. A ricordare tutti morti del sisma saranno 309 palloncini liberati in aria dai volontari della Croce Rossa dopo aver dato lettura dei 309 nomi. A partire da mezzanotte e trenta, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, l’arcivescovo metropolita monsignor Giuseppe Molinari celebrerà la messa. A presiedere la veglia delle 3.32 sarà, invece, il vescovo ausiliare, monsignor Giovanni D’Ercole. La celebrazione culminerà con i 309 rintocchi sempre in ricordo delle vittime. Il giorno dopo, alle 11.30, nuova messa presso la Basilica di Santa Maria di Collemaggio.

Intanto dai familiari delle Vittime, fra cui Renza Bucci, giunge l’appello ai giovani aquilani di restare in città. «Fate qualcosa per loro – hanno detto – sono disorientati. Vorrei che a loro sia data la possibilità di trovare la propria strada con un posto di lavoro. Bisogna farlo anche per i nostri ragazzi che avrebbero voluto esserci e avrebbero voluto fare tanto per la loro città».