Is Arenas, quanta ipocrisia

E’ proprio vero: toccato il fondo, c’è sempre qualcuno che comincia a scavare. Lo dimostra la vergogna nazionale di Is Arenas, il moderno e funzionale stadio del Cagliari, agibile però a seconda del calendario lunare e calpestando i diritti dei tifosi e degli abbonati rossoblù che stanno vivendo una stagione d’inferno. Oggi hanno persino vietato loro di esporre lo striscione “Aprite le porte” poichè considerato non attinente con una manifestazione sportiva. Non attinente? Ma vi rendete conto a che punto siamo arrivati?

Dall’inizio della stagione, a Quartu Sant’Elena si sono disputate 7 gare a porte aperte, 3 davanti ai soli abbonati, 4 a porte chiuse (compresa l’odierna con la Fiorentina), una non si è giocata e la vittoria è stata assegnata a tavolino alla Roma; un’altra si è giocata sul campo neutro di Parma.

Un caso senza precedenti nella storia del calcio italiano e, probabilmente dell’intera a Via Lattea; una vicenda kafkiana e surreale, sfociata nell’inchiesta giudiziaria che ha portato in carcere anche il presidente del Cagliari, il quale aveva persino rifiutato gli arresti domiciliari professando la sua totale innocenza; un ributtante scaricabarile fra pastoie burocratiche, autorità locali e centrali; l’esasperazione di beghe, ripicche e controripicche che, come unica, indifesa vittima ha il popolo del Cagliari. Un popolo civile, orgoglioso, determinato a resistere contro la protervia del Potere.

La vergogna di Is Arenas si trascina da sette mesi. Eppure, soltanto all’alba della trentesima giornata di campionato, si sveglia Adriano Galliani, vicepresidente vicario e amministratore delegato del MIlan, ex presidente di Lega, uomo forte della Lega presieduta da Maurizio Beretta, il signore che si era dimesso esattamente due anni fa annunciando che non si sarebbe più ricandidato; che è rimasto in carica sino a tre mesi fa e, naturalmente, è stato rieletto grazie all’asse Milan-Lazio, cioè Galliani-Lotito che ha mandato Inter e Juve all’opposizione.

Ieri, con tanto di comunicato ufficiale, Galliani ha denunciato: «Il campionato è alterato dal caso Is Arenas. Il Milan ha giocato a Quartu Sant’Elena, la Juve in campo neutro a Parma. Al di là di decisioni incomprensibili perchè diverse tra loro per casi sostanzialmente identici, il Milan si riserva ogni conseguente iniziativa nelle sedi competenti». Poi, il vice di Berlusconi, ha precipitosamente corretto il tiro, affermando che non è colpa della Lega se Is Arenas è la vergogna del calcio italiano, il cui massimo campionato è organizzato dalla Lega.

Ma Galliani ci è o ci fa? E’ stato sulla Luna sino a ieri o che cosa? Pensa che i tifosi del Cagliari e, in generale, i tifosi dell’intera serie A siano tutti scemi? E Beretta in Lega, di cui Galliani è stato uno dei due grandi elettori, cosa ci sta a fare? E’ mai andato una volta a Is Arenas, anzichè scaricare la patata bollente all’ex prefetto Serra che sinoa non ha cavato un ragno dal buco? Dov’era Galliani quando, prima dell’inizio del campionato, la Lega accettò l’iscrizione del Cagliari alla serie A qualificando Trieste come suo campo casalingo? Galliani lo sa che, ogni settimana, la Lega comunica che, anzichè a Trieste, si gioca a Is Arenas con le variabili a porte chiuse, a porte aperte, per soli abbonati, eccetera eccetera?

A dar manforte al milanista, oggi pomeriggio è sceso in campo Lotito, con un’arrampicata sugli specchi a proposito della quale ci piacerà conoscere il parere dei fantastici tifosi sardi.

Leggete un po’: «Noi abbiamo creato una situazione irrazionale, in cui alcune partite sono state giocate a porte aperte, altre a porte chiuse o in trasferta. Galliani fa un ragionamento intelligente vista l’incoerenza di certe decisioni che cambiavano di volta in volta.

Non c’è equilibrio, ma la Lega non ha colpe, anzi sta solo subendo questa situazione e sta cercando di risolvere la questione con un ufficio adatto preseduto dal prefetto Serra che è un uomo sopra le parti. La Lega ha dato la possibilità di far partecipare il Cagliari al campionato con uno stadio che avesse i requisiti adatti come quello di Trieste, che sarebbe stata una soluzione transitoria vista la costruzione di Is Arenas.

Poi sono emersi diversi problemi che hanno portato a questa situazione schizofrenica in cui le istituzioni hanno creato un caos incredibile. Se ci fossero stati dei problemi di requisiti non si sarebbe mai dovuto aprire quello stadio e dirò di più: è uno degli stadi più vicini agli standard richiesti, molto più di molti altri stadi».

Capito? Dopo avere affermato «noi abbiamo creato una situazione irrazionale in cui alcune partite sono state giocate a porte aperte, altre a porte chiuse o in trasferta», Lotito si affretta ad aggiungere che la colpa non è della Lega che sta solo subendo questa situazione. Subendo? E ciò che stanno subendo i tifosi del Cagliari? E il Cagliari? E l’immagine del massimo campionato italiano che manda in giro per il mondo le immagini di Is Arenas deserto, manco la società rososblù si fosse macchiata di chissà quali nefandezze?

Galliani, Lotito: dite quello che volete. Ma, almeno, non fate gli spiritosi perchè non fate ridere nessuno. Soprattutto, non prendete i tifosi del Cagliari.