
«L’ultima inutile passeggiata del ministro Barca ha confermato, ancora una volta, l’inutilità di ciò che ci è stato spacciato come soluzione dei problemi. E ancora una volta Cialente – ‘Pinocchio’, con il suo colpevole silenzio, si è prestato a svolgere il ruolo di comparsa in questa sceneggiata». Lo afferma il vice presidente vicario del Consiglio regionale Giorgio De Matteis, che ha inviato a Barca una lettera aperta, dopo la visita di ieri all’Aquila.
«Caro Ministro Barca – scrive De Matteis – è vero che un sano ottimismo vale più dei gufi, come è però vero che una sana concretezza vale più delle chiacchiere che lei ci ha regalato. Dopo più di un anno, lei ci lascia un bel nulla tra le mani, anzi se la dobbiamo dire tutta, ci lascia con un bel casino. Tutto questo grazie anche al complice silenzio e all’inettitudine di un sindaco ‘Pinocchio’. Per quanto riguarda le tasse da parte sua non c’è stato alcun intervento serio e concreto per evitare il pagamento del 100 per cento degli importi a carico delle imprese che, se dovesse realizzarsi come sembra ormai ineludibile, determinerebbe un danno mortale alle aziende, alla occupazione e alla città».
«I fondi Cipe – continua De Matteis – sono stati da lei spacciati come un grande risultato, ma lei sa bene che questi fondi esistono dal 2009 (Governo Berlusconi). Si tratta di 2.4 miliardi che lei ha propagandato come la soluzione dei problemi. Basta leggere le carte per rendersi conto che, ancora una volta, veniamo presi in giro. Mentre in Emilia Romagna sono stati stanziati 6 miliardi, a valere sulla cassa depositi e prestiti, i fondi Cipe da lei citati per la ricostruzione dell’Aquila, sono soldi non utilizzabili attraverso i meccanismi della stessa cassa. Anzi, basta leggere la delibera Cipe del 21 dicembre 2012 per capire come questi 2.4 miliardi potranno essere erogati, come previsto all’articolo 2, secondo modalità temporali compatibili con i vincoli di finanza pubblica correlati all’utilizzo delle risorse del FSC (ex Fondi Fas). Chiunque conosce un minimo di amministrazione, sa che queste risorse finanziarie sono ad oggi non utilizzabili.
«Quindi – prosegue De Matteis – le dichiarazioni di Cialente-‘Pinocchio’, relative a un fantomatico cronoprogramma che in una arco di 5 anni dovrebbe portare alla ricostruzione della città, con risorse finanziarie pari a 1.2 miliardi l’anno, diventa a dir poco una dolorosa menzogna da parte del sindaco nei confronti dei propri concittadini. Aggiungiamo, inoltre, che gli uffici voluti da lei e da Cialente, i sedicenti Uffici Speciali per la ricostruzione, dopo mesi sono a oggi fermi, non funzionanti e clamorosamente apprendiamo che stanno diventando carrozzoni per consulenti dei quali non sappiamo quale sia la necessità. Ieri Cialente contestava il commissariamento di Chiodi e l’azione di Fontana; oggi Cialente accetta il commissariamento dello Stato, e gli Uffici ‘carrozzone’ di Aielli. Di fatto un violento commissariamento che, come previsto dal regolamento di funzionamento dell’Ufficio Speciale della ricostruzione, diretto da Aielli, esautora e commissaria definitivamente il Comune dell’Aquila. Basta leggere, all’articolo 2 di questo regolamento, in particolare alla lettera ‘E’ e ‘J’ del punto numero 1».
«Per carità di patria – incalza De Matteis – evitiamo commenti sulle riunioni e i meeting organizzati per propagandare il piano Ocse. Credo sia necessario che lei, caro ministro, si metta d’accordo con Cialente-‘Pinocchio’, perché il piano Ocse parla del piano di ricostruzione da qui al 2030, Cialente vuole chiuderlo al 2018 e lei parla di un tempo di ricostruzione tra gli 8 e i 10 anni. Forse è il caso che troviate un’intesa, evitando inutili e farsesche situazioni come questa».
«Infine – conclude -credo sia utile sottolineare come nessuno ‘gufa’in questa città caro ministro. Siamo ormai molto disincantati e abituati a valutare fatti e persone sui risultati che portano a casa, nella fattispecie sui risultati che riguardano la ricostruzione della nostra città. Se oggi subiamo ancora il danno Cialente, almeno termina questo anno di sofferenza con un governo che poco ha prodotto, anzi niente ha prodotto se non chiacchiere per la nostra città. Infatti ci ritroviamo commissariati, senza un euro e con le tasse da pagare. Grazie ministro e grazie Cialente».