Attualità

Ricostruzione, scontro sul cronoprogramma

di Antonella Calcagni

Mentre l’opposizione promette la rivoluzione sul cronoprogramma per la ricostruzione, è stato risolto il giallo dei termini di presentazione della scheda parametrica. «Non condivido la priorità dell’asse centrale – ha tuonato Daniele Ferella – E le frazioni? Come si può pensare di ricostruire senza un affidamento dei sottoservizi? Se non ci ascoltate sarà rivoluzione».

Intanto, a chiarire decorrenza e termini della parametrica è stato il capo dell’Ufficio Speciale del capoluogo, Paolo Aielli nel corso di una seduta della commissione Garanzia e Controllo. In primo luogo le scadenze sono state diversificate: entro 45 giorni (a partire dal 5 marzo scorso) avrà scadenza il termine di presentazione delle sole schede parametriche dell’asse centrale. Per tutte le altre aree del centro e delle frazioni il termine sarà di 90 giorni, sempre a partire dal 5 marzo.

A sollevare il problema era stato il presidente dell’Ordine degli architetti Gianlorenzo Conti il quale in commissione ha sintetizzato anche altri talloni d’Achille della parametrica, di cui ha mostrato di condividere, tuttavia la filosofia. In primis, problemi informatici, tanto che in alcuni casi il risultato del contributo è inspiegabilmente zero, o comunque troppo spesso (come sottolineato dal presidente dell’Ordine degli Ingegneri Paolo De Santis) non si riesce a raggiungere il limite massimo del contributo. Conti ha sottolineato che senza prove geologiche (da pagare a parte) non è possibile compilare la scheda che non prevede peraltro le opere di spuntellamento (che possono raggiungere il costo di mezzo milione di euro); non contempla il costo per l’occupazione di suolo pubblico; impone inoltre relazioni specifiche per il recupero di opere d’arte. Ergo, la scheda va rivista e concordata con gli ordini.

Maglie troppo strette dunque quelle della scheda parametrica che gli ordini chiedono di allargare. Una ipotesi su cui si è mostrato favorevole Paolo Aielli, anche se non è giunta la risposta del Comune visto che non c’era l’assessore alla Ricostruzione Piero Di Stefano.

Aielli ha ammesso le defaillance riscontrate spiegando tuttavia, che la necessità di accelerare sulla parametrica è stata dettata dalla fine del mandato del governo. «Senza la parametrica non avremmo potuto ottenere la delibera Cipe per la copertura finanziaria – ha aggiunto – Nel quadro delle regole c’è tuttavia la disponibilità a migliorare».

Fino a oggi le pratiche in corso di istruttoria valgono due miliardi di euro. Aielli ha parlato anche di un ulteriore documento che declina l’iter di approvazione dell’asse centrale con le relative risorse e i sottogruppi che esamineranno le schede. Priorità delle priorità sono ad esempio quegli aggregati che hanno avuto esaminata già una parte (magari quella vincolata) e attendono di concludere il resto.