‘Donne che non tremano’, 30 storie sul post-sisma

7 marzo 2013 | 18:25
Share0
‘Donne che non tremano’, 30 storie sul post-sisma

di Marianna Gianforte

«Rimuovere le macerie è un segno di speranza». E’ una delle frasi che correla il video realizzato per la mostra fotografica “[i]Donne che non tremano[/i]”, della giornalista di Sky Tg24 Ilaria Iacoviello e il fotoreporter Giampiero Corelli.

Trenta interviste e foto ad altrettante donne che hanno lottato contro la disperazione del terremoto come si corre contro vento. Trenta storie di donne comuni o impegnate nella società, che parlano dell’Aquila e della voglia di costruire un futuro nella città fantasma.

{{*ExtraImg_105416_ArtImgCenter_448x299_}}

La mostra sarà inaugurata sabato 9 marzo alle 16 al ridotto del Teatro Comunale, alla presenza degli autori, delle istituzioni locali e delle 30 protagoniste. Tra le immagini, scattate in bianco e nero, ci sono le suore di clausura, alcune studentesse sopravvissute al crollo della Casa dello studente, una donna incinta e una mamma col bambino in braccio, che cammina davanti a un portone puntellato, una bimba sull’altalena tra palazzi crollati, strade colme di macerie, portoni puntellati, il centro commerciale, la zona rossa offlimits. Ma la mostra fotografica racconta anche i luoghi simbolo del post-sisma, dove hanno vissuto le donne che la notte del 6 aprile 2009 hanno tremato ma non si sono fermate, continuando a lottare nonostante le vittime e il dramma del terremoto.

{{*ExtraImg_105419_ArtImgCenter_448x299_}}

La Iacoviello, arrivata all’Aquila all’alba del 6 aprile, rimasta in città per diversi mesi e tornata più volte per seguire le vicende del post-sisma, ha voluto raccontare in questo modo «i volti delle donne che hanno avuto la forza di guardare al futuro anche dopo una tragedia di questa portata», ha spiegato nel corso della presentazione della mostra, mentre le immagini del video scorrevano sulla colonna sonora: “[i]Confidence of the future[/i]” di Martin Eversen.

«Sono storie di resistenza, di persone che hanno continuato a recitare, a lavorare, hanno riaperto le attività, fondato una band». Sono volti che molti conoscono, come quello di Natalia Nurzia dello storico bar Nurzia a Piazza Duomo, o di Stefania Mannucci, ex capitano dell’Aquila Rugby femminile, Roberta D’Avolio, pubblico ministero dell’Aquila, Enza Bucci, vice presidente della Fondazione 6 Aprile per la vita, Marta Valente, la studentessa teramana sopravvissuta al crollo della Casa dello Studente, e tante altre. Tutte saranno presenti all’inaugurazione di sabato. La mostra resterà all’Aquila fino al 7 aprile, il giorno dopo del quarto anniversario dal sisma. Poi sarà esposta a Ravenna e a Matera. Al fianco degli autori della mostra, c’erano ieri anche la neosenatrice Stefania Pezzopane e il sindaco Massimo Cialente.