Attualità

Fondazione Giuliani, al via Tellus Project

di Maria Chiara Zilli

Studio di un algoritmo capace di individuare anomalie nelle emissioni di radon, progettazione di un sistema per la trasmissione automatica dello stato di allerta e realizzazione di una rete sismica indipendente. Questi i cardini di ‘[i]Tellus International Project[/i]’, il nuovo progetto della Fondazione Giampaolo Giuliani onlus, diretta da Leonardo Nicolì e presieduta dallo stesso Giampaolo Giuliani, noto per i suoi studi, ad oggi non riconosciuti scientificamente, sulle correlazioni tra il radon e gli eventi sismici.

A portare avanti il progetto una squadra «attualmente composta da 15 persone, ma destinata ad ampliarsi – spiega Nicolì – Si tratta di professionisti che operano in vari ambiti scientifici come la sismologia, la geologia, l’elettronica, l’elettrotecnica, l’ingegneria e così via». La prima riunione ufficiale del gruppo di lavoro è in programma per sabato prossimo.

«Il progetto – sottolinea il direttore della Fondazione Giuliani – è suddiviso in tre step e lo scopo principale è quello di riuscire, nell’arco dei mesi e degli anni, ad ampliare la rete di monitoraggio del radon. L’ampliamento della rete permetterà infatti di produrre dati che in futuro anche la comunità scientifica potrebbe studiare e magari riconoscere». L’attività della Fondazione Giuliani si pone infatti al di fuori dei confini della scienza ufficiale dal momento che la comunità scientifica non riconosce gli studi di quest’ultima circa le correlazioni tra radon ed eventi sismici. Studi che rappresentano il cuore del neonato ‘[i]Tellus International Project[/i]’, che si basa proprio «sull’analisi del radon come possibile precursore sismico», spiega Nicolì.

«La prima fase del progetto – argomenta il direttore della Fondazione Giuliani – consiste nell’individuazione, attraverso l’analisi dei dati storici, di un algoritmo che sia in grado di identificare le anomalie nelle emissioni di radon in modo automatico, cioè senza il controllo umano; la seconda fase prevede l’elaborazione di un sistema per la diffusione in tempo reale degli stati di allerta basati sul monitoraggio del radon attraverso apparati riceventi che potranno essere posizionati sia nelle abitazioni private che nelle strutture pubbliche; l’ultima fase coincide con la realizzazione, a partire dalla città dell’Aquila, di una rete sismica indipendente denominata ‘rete sismica Tellus’».

«Una volta ampliata la rete di monitoraggio del radon e la rete sismica – aggiunge Nicolì – l’apparato ricevente, collegato ad entrambe le reti attraverso internet, potrà emettere in tempo reale dei segnali acustici e luminosi relativi sia all’allerta sismica che al verificarsi delle scosse. L’utilità del sistema risiede nel fatto che in caso di terremoti molto violenti coloro che vivono in zone relativamente distanti dall’epicentro, ma comunque potenzialmente soggette a danni legati al sisma, potranno essere allertati dell’arrivo della scossa con qualche secondo di anticipo. Un vantaggio temporale che risiede nei secondi impiegati dall’onda sismica per diramarsi dall’epicentro. Ad esempio se dovesse verificarsi un terremoto di otto gradi all’Aquila l’onda sismica impiegherebbe qualche secondo per raggiungere Roma. Un tempo molto ridotto, ma che potrebbe essere sufficiente per permettere alle persone di spostarsi nei luoghi più sicuri della casa o di interrompere un lavoro particolarmente delicato e pericoloso. Un chirurgo, per esempio, potrebbe avere il tempo per sollevare il bisturi da un paziente. Inoltre, il sistema sarebbe in grado di trasmettere l’allarme anche ai gestori dell’energia elettrica affinché possano togliere in tempo reale la corrente ai treni ad alta velocità, che sicuramente non riuscirebbero a fermarsi, ma magari potrebbero rallentare prima della scossa, evitando il deragliamento o minimizzandone gli effetti».

«L’apparato ricevente, che sarà costruito all’Aquila, sarà altamente personalizzabile – spiega Nicolì – Il sistema potrà essere programmato, ad esempio, affinché invii un allarme solo quando si verificano terremoti superiori ad una determinata magnitudo o solo quando si verificano scosse con epicentro ad una determinata distanza dalla propria abitazione. Non si tratta di un’utopia: in Giappone questa tecnologia esiste già. Non è fantascienza, è matematica».

«Si tratta di un progetto ambizioso – ammette il direttore della Fondazione Giuliani – ma la tecnologia ce lo permette. I tempi chiaramente non saranno brevi, ma nell’arco di qualche mese avremo già l’algoritmo e un prototipo. Per promuovere il progetto abbiamo realizzato un sito, tellus.statodiallerta.it, attraverso il quale è possibile, previa registrazione, consultare tutti i dati e seguire l’avanzamento del progetto».

La nuova iniziativa della Fondazione Giuliani non riguarda solo lo studio dei possibili precursori sismici, ma anche la conoscenza del territorio e la prevenzione. «Tra gli esperti del nostro team c’è anche un ingegnere strutturista – conclude Nicolì – perché quando si affronta il tema dei terremoti non bisogna mai perdere di vista l’importanza della sicurezza delle abitazioni».

ESEMPIO DI EARTHQUAKE EARLY WARNING SYSTEM IN GIAPPONE