Attualità

Terremoto: in Nuova Zelanda si parla dell’Aquila

di Marianna Gianforte

Due anni fa un terremoto di magnitudo 6.3 devastò Christchurch, seconda città della Nuova Zelanda, causando 185 morti e oltre mille feriti. In ricordo di quelle vittime a partire da domani si terrà una tre giorni di dibattito, proprio nella città di Christchurch, sulla comunicazione in situazioni di crisi e di emergenza, come può essere quella di una scossa di terremoto.

Disastri, comunicare la crisi e le conseguenze”: questo il titolo del convengo. La location è l’hotel “Chateau on the Park”. Al dibattito, di fronte a un parterre internazionale, si parlerà anche del “Caso L’Aquila” e della gestione della fase precedente e successiva allo sciame sismico del 2009, poi culminato nella scossa distruttiva del 6 aprile. Aspetti tornati al centro del dibattito scientifico, pubblico e politico dopo la condanna dei componenti della Commissione Grandi Rischi.

La relazione sarà tenuta dal professor Giuseppe Pellegrini dell’università di Padova. Il docente interverrà all’interno della sessione dedicata alla “Comunicazione della scienza in caso di terremoti” domani alle 11,15, con una relazione dal titolo “Ascoltare l’oracolo, che ruolo giocano le previsioni scientifiche nel caso del terremoto”.

Il convegno apre con il resoconto “La comunicazione della scienza del terremoto” a cura di Mark Quigley. Si parlerà, poi, dell’esperienza giapponese. Il secondo giorno verrà illustrato l’evento sismico che ha colpito Christchurch nel 2011. Sempre il secondo giorno un altro docente italiano, il professore Massimiliano Bucchi dell’Università di Trento, parlerà dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze sul pianeta. Sarà anche illustrato un caso di studio sulla divulgazione della cultura della sicurezza ai residenti cinesi.

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