Attualità

A Carnevale ogni scherzo non vale

di Tiziana Pasetti

Ci hanno pensato le temperature proibitive e la neve a far dimenticare agli aquilani che da parte dell’amministrazione nessuna attenzione è stata dedicata ai festeggiamenti carnascialeschi.

A garantire ai piccini la possibilità di mostrare le loro maschere, ballare, cantare e far festa ancora una volta i tanto denigrati sulla carta ma sempre affollatissimi nella realtà centri commerciali.

Tutti i piccoli ‘[i]nuovi centri città[/i]’ sparsi per le lande desolate e riedificate a casaccio dell’Aquila e dintorni sono stati presi d’assalto da famiglie munite di sacchi stracolmi di coriandoli, stelle filanti e trombette. Anche i grandi, in attesa di potersi riunire in qualche locale o a casa di amici, hanno messo su parrucche e nasi finti e si sono lasciati andare a scatenatissime danze sul posto che nemmeno a Rio de Janeiro. Ad accomunare la nostra città di montagna alla [i]capitale del divertimento carioca[/i], da un certo punto in poi, anche il clima. I bambini incartati nel pelouche hanno rischiato di esplodere e le bambine, vestite da dame o da winx imbottite con canottiere della salute, lupetti di lana, calze da sciatore, si sono praticamente liquefatte.

La frase più in voga: “Ma mo’, questo c’avemo e questo ce tenemo’, accompagnata da immediato afflosciamento di gote e spalle.

Lungo via Strinella, un nonno con un bambino vestito da Spiderman. Da soli, all’interno del Parco Unicef, hanno lanciato coriandoli contro un cielo che prometteva neve e respirava ghiaccio.

Molti hanno scelto di vincere la pigrizia e partire. Basta poco meno di un’ora e c’è Roma con le sue mille possibilità. Basta più o meno lo stesso tempo e c’è Pescara, la costa, tanti gli eventi organizzati. Se non si vuole strafare con i chilometri in tempo di crisi (il caro benzina è un vero incubo per tutti) ci sono Teramo e Avezzano dietro l’angolo.

Divertirsi non è un peccato. Garantire ad una città depressa e spenta colore e allegria dovrebbe essere una priorità. Lo dice anche la scienza medica: se sei malato e ti deprimi guarisci di meno.

Oggi, martedì grasso, un paio d’ore allo svago lo garantiscono le scuole. Emozionatissimi, i bambini hanno indossato i loro travestimenti pieni di sorrisi meravigliosi. Quell’allegria va coltivata, però. E’ facile perderla. E questo sarebbe davvero uno scherzo cattivo, di quelli che anche a Carnevale sarebbe bene non fare.

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