‘No al parcheggio seminterrato in piazza del Mercato’

«A distanza di quasi quattro anni dal terremoto del 6 aprile 2009, in un territorio il cui cuore pulsante del centro storico della città dell’Aquila è ancora, pressoché nella sua totalità, fermo, deserto e coperto in gran parte da erbacce, viene fuori la scellerata idea di realizzare, scavando nel sottosuolo della piazza del Mercato, un centro commerciale con annesso parcheggio». A metterlo in evidenza, attraverso una nota è la Cgil L’Aquila che di dichiara «fermamente contraria ad una ipotesi che già anni fa venne respinta unanimemente dalla città e che oggi, nel contesto in cui si trova la città capoluogo si presenta come un’idea totalmente inadeguata».
«In questi anni – spiegano il segretario provinciale Cgil L’Aquila Umberto Transatti e la responsabile ricostruzione Cgil Rita Innocenzi – L’Aquila ha subito le conseguenze del sisma e in aggiunta quelle delle speculazioni e della cosiddetta ‘urbanistica di emergenza’. Ora, in una fase che dovrebbe vedere tutti impegnati nel creare le condizioni per dare al capoluogo una prospettiva di sostenibilità, è inconcepibile pensare a soluzioni che, oltre ad essere in contraddizione con quanto sin qui valutato, persino dallo stesso Comune, condannano le future generazioni a socializzare, come purtroppo sta avvenendo oggi, all’interno dei centri commerciali».
«Sarebbe una vera e propria mostruosità – aggiungono – quella di vedere che mentre sul suolo si ergono edifici ed opere di interesse storico ed architettonico compromessi, puntellati e bisognosi di interventi di recupero, si spendano energie per realizzare una finzione di ritorno alla vita nel sottosuolo: quasi a chiedere ai cittadini dell’Aquila di porre la testa sotto la sabbia come fanno gli struzzi, con l’aggravante del perseguimento dell’interesse di qualche soggetto privato. La Cgil, come è scritto nella sua piattaforma presentata il 15 gennaio scorso, ritiene che è ora di misurarsi con un progetto organico di valore che faccia dell’Aquila una città universitaria, europea, sostenibile».
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